CREDITO – La stangata sui mutui: aumenti fino al 60 per cento | L’analisi

La stangata sui mutui: aumenti fino al 60 per
cento | L’analisi


La rata del mutuo (variabile) è salita parecchio, a volte quasi raddoppiando, a
causa dei rialzi decisi dalla Bce per contrastare l’inflazione ma il mercato
italiano dovrebbe comunque reggere nel corso dell’anno, adeguandosi a una
situazione che si lascia alle spalle il decennio di tassi zero e tuttavia presenta
tassi ancora accessibili rispetto ai picchi degli scorsi anni.
Chi ha il mutuo a tasso fisso (la grande maggioranza di quelli in essere) non
ha poi subito alcun effetto.
Certo per le famiglie con il variabile o quelle che vogliono chiedere un prestito
per l’acquisto di una casa, la strada è più in salita per far quadrare i conti.
Con l’ulteriore aumento di 25 punti della Bce, la rata di un mutuo variabile
ventennale di 160mila euro siglato un anno fa passa da 697 a 978 euro
(+40%) mentre un trentennale dello stesso importo lievita da 475 a 753 euro
(+63%).
Da un lato il reddito disponibile è colpito dall’aumento dell’inflazione, dall’altro
la crescita della rata induce a chiedere una somma minore o, per i redditi più
bassi, a rinunciare all’acquisto.
Come spiega Alessio Santarelli, direttore generale della divisione broking di
Gruppo MutuiOnline e Ad di MutuiOnline S.p.A Mutuionline.it, i tassi restano
comunque accessibili e “ancora relativamente sostenibili” e “su livelli
comunque inferiori ai picchi degli anni fra il 2012 e il 2014”, “la domanda e
l’offerta resteranno così” vitali anche quest’anno.
Peraltro “sul mercato si inizia a percepire che la Bce stia arrivando alla ‘vetta’
per poi riprendere a scendere lentamente nel corso del 2024”.
Secondo il manager, “continua il trend degli ultimi mesi di richiesta delle
surroghe” con una politica “commerciale delle banche più competitiva” che,
pur in un calo generalizzato degli impieghi, “segnalano che gli istituti di credito
continueranno” a puntare sui mutui nel corso dell’anno.
Certamente, rispetto ai mesi scorsi, in un contesto di crisi generale “sono
diminuiti gli importi richiesti ed è salito il reddito medio dei richiedenti” visto
che l’aumento dell’inflazione pesa sui bilanci familiari.
Tuttavia “l’aumento dell’occupazione stabile e i prezzi degli immobili che non
hanno subito grossi ribassi” continuano a sostenere la domanda di mutui.
Le stesse banche “stanno mettendo in campo delle politiche commerciali
interessanti” e iniziative ad hoc sui giovani e sulla sostenibilità energetica.

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