Decreto flussi 2023: più di 82.000 i nuovi
ingressi, novità per i datori di lavoro

Decreto flussi 2023: più di 82.000 i nuovi
ingressi, novità per i datori di lavoro


di Francesco Rodorigo – LEGGI E PRASSI
Quest’anno potranno entrare in Italia 82.705 lavoratori stranieri. Il
Decreto Flussi 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
21 del 26 gennaio. Una delle novità prevede che i datori di lavoro
debbano controllare se ci sono lavoratori già presenti sul territorio
nazionale
Il nuovo Decreto Flussi prevede l’ingresso in Italia di una quota complessiva di
82.705 lavoratori non comunitari.
L’atteso provvedimento con tutte le novità è stato pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n. 21 del 26 gennaio, dopo l’annuncio del numero di ingressi
definitivo lo scorso dicembre.
La domanda di nulla osta al lavoro potrà essere inviata a partire dal 27 marzo.
Sono diverse le novità per i datori di lavoro, i quali prima di inviare la domanda
di nulla osta dovranno verificare la presenza di lavoratori disponibili sul
territorio inviando l’apposito modulo al Centro per l’impiego competente.
Questi coinvolgeranno in modo prioritario i percettori di sostegni al reddito,
come NASpI e reddito di cittadinanza.
Decreto flussi 2023: più di 82.000 i nuovi ingressi, novità per i
datori di lavoro
Il decreto flussi stabilisce ogni anno la quota di massima di persone non
comunitarie che possono fare il loro ingresso nel Paese per motivi di lavoro.
Dopo una lunga attesa e molte discussioni sulle strategie da adottare, è
arrivato provvedimento per gli ingressi del 2023.
Durante l’anno potranno arrivare in Italia più di 80.000 lavoratori, 82.705 per la
precisione, come anticipato dal comunicato stampa del Governo dello
scorso 21 dicembre.
Il Decreto Flussi 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del
26 gennaio e prevede anche alcune novità per i datori di lavoro.
Come annunciato dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alcune quote
sono riservate ai lavoratori provenienti da Paesi con i quali entreranno in
vigore accordi di cooperazione in materia migratoria.
Più quote anche per i lavoratori che abbiano completato programmi di
formazione nei Paesi di origine e per le richieste presentate da organizzazioni
professionali dei datori di lavoro che hanno assunto l’impegno supervisionare
il procedimento di assunzione dei lavoratori.
La quota di 82.705 lavoratori è ripartita per consentire l’ingresso di:
● 44.000 lavoratori stagionali;
● 38.705 lavoratori subordinati e autonomi.
Numero di ingressi previsto
dal Decreto flussi 2023
Motivazione
44.000 lavoro stagionale
30.105 lavoro subordinato non stagionale nei settori
dell’autotrasporto merci, dell’edilizia,
turistico-alberghiero, della meccanica, delle
telecomunicazioni, dell’alimentare e della
cantieristica navale per cittadini di Paesi che hanno
sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di
cooperazione in materia migratoria con l’Italia
7.000 conversione dei permessi di soggiorno posseduti ad
altro titolo in permessi di lavoro
1.000 cittadini stranieri residenti all’estero, che abbiano
completato programmi di formazione e istruzione nei
Paesi d’origine
500 lavoratori autonomi appartenenti a diverse categorie
100 lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno
dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di
ascendenza, residenti in Venezuela
I datori di lavoro che intendono assumere dall’estero un cittadino non
comunitario dovranno in primo luogo verificare presso il centro per l’impiego
competente che non ci siano lavoratori disponibili a ricoprire il ruolo richiesto
già presenti sul territorio.
Dovranno farlo secondo le modalità previste nell’apposita nota operativa
predisposta dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL).
A questo proposito, l’Agenzia ha messo a disposizione un modulo di
richiesta di personale al Centro per l’impiego da parte del datore di lavoro, in
modo da garantire un’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale.
Decreto Flussi 2023: nella verifica di indisponibilità i CPI daranno
precedenza ai percettori di sostegni al reddito
Lo stesso Ministro dell’Interno aveva annunciato come, prima di assumere
personale non comunitario, i datori di lavoro avrebbero dovuto verificare
anche la presenza di percettori del reddito di cittadinanza e di altri
sostegni al reddito disponibili a lavorare.
Come specificato nella nota dell’ANPAL, infatti, i Centri per l’impiego
impegnati nella verifica di indisponibilità, coinvolgeranno prioritariamente chi
riceve sostegni al reddito (NASpI e reddito di cittadinanza) e ha già
l’assessment previsto dal programma GOL, in particolare nei settori individuati
dal Decreto Flussi.
In caso di mancata disponibilità, il datore di lavoro potrà procedere con la
domanda per il nulla osta.
La piattaforma per la precompilazione dei moduli di domanda è disponibile dal
30 gennaio al 22 marzo all’indirizzo “portaleservizi.dlci.interno.it”. La
richiesta si trasmette attraverso il medesimo servizio. Per accedere è
necessario il possesso di un’identità digitale SPID.

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