EDILIZIA – CURIOSITA’ – Ecobonus e bonus facciate: i dati sulle frodi forniti dalla Guardia di Finanza

Ecobonus e bonus facciate: i dati sulle frodi
forniti dalla Guardia di Finanza


di Tommaso Gavi – FISCO
Le frodi relative ai bonus edilizi ammontano a 3,7 miliardi di euro e
riguardano principalmente l’ecobonus e il bonus facciate. Il 98 per cento
è relativo a operazioni precedenti all’introduzione del decreto Antifrodi. I
dati forniti dalla Guardia di Finanza
Le frodi riguardanti i bonus edilizi ammontano a 3,7 miliardi di euro e si
concentrano soprattutto sull’ecobonus e sul bonus facciate.
I dati sono forniti dal Comandante generale della Guardia di finanza,
Giuseppe Zafarana, nel corso dell’audizione presso la Commissione Finanze
VI della Camera, che si è tenuta il 22 febbraio 2023.
I casi di frodi sono suddivisi principalmente in tre tipi: quelli con assenza dei
lavori edilizi, quelli su immobili che non sono riconducibili ai beneficiari delle
detrazioni e quelli con una catena di cessioni dei crediti.
Il 98 per cento dei sequestri riguarda somme relative ad attività precedenti
all’emanazione del decreto Antifrodi, la misura approvata dal Governo Draghi
nel mese di novembre 2021.
Ecobonus e bonus facciate, i dati della Guardia di Finanza: 3,7 miliardi di
frodi
Le informazioni fornite dal Comandante generale della Guardia di finanza,
Giuseppe Zafarana, nel corso dell’audizione presso la Commissione
Finanze VI della Camera del 22 febbraio 2023 confermano i contorni delle
frodi sui bonus edilizi.
Nel complesso ammonta a 3,7 miliardi di euro il valore delle truffe, azioni
illecite che hanno riguardato principalmente l’ecobonus e il bonus facciate.
Nel descrivere l’assetto della Guardia di Finanza, il Comandante Zafarana ha
spiegato le modifiche dell’assetto organizzativo anche per contrastare
tempestivamente i fenomeni di frode relativi all’utilizzo indebito dei crediti di
imposta connessi ai bonus edilizi.
Le frodi che sono state realizzate rientrano principalmente in tre differenti
tipologie:
● l’assenza di lavori edilizi;
● gli interventi su immobili non riconducibili ai beneficiari delle detrazioni;
● le plurime cessioni a catena dei crediti che hanno coinvolto prestanome
o imprese.
Sull’ammontare dei “crediti falsi che avrebbero indebitamente compensato
debiti tributari veri” il Comandante generale della Guardia di Finanza ha
chiarito quanto di seguito riportato:
“Complessivamente allo Stato sono stati sequestrati oltre 3,7 miliardi di crediti
d’imposta inesistenti, i quali ove non fossero stati sottoposti a vincolo
cautelare avrebbero causato un mancato gettito fiscale di pari ammontare.”
A questi si aggiungono, nell’ultimo biennio, altri 3,8 miliardi di euro di frodi
carosello legate all’IVA ma anche al sommerso in azienda. Negli ultimi due
anni la cifra complessiva ammonta quindi a 7,5 miliardi di euro.
Ecobonus e bonus facciate, il 98 per cento delle truffe prima del decreto
Antifrodi
Nel corso dell’audizione che si è svolta presso la Commissione Finanze della
Camera il 22 febbraio, il Comandante generale della Guardia di finanza
Giuseppe Zafarana ha chiarito quali sono stati gli aspetti che hanno permesso
la maggior parte delle frodi.
In merito ai bonus edilizi, a determinare il “problema” è stata, a parere della
Guardia di Finanza, la possibilità di cessione ripetuta dei crediti fiscali.
Il meccanismo della cessione del credito, messo a punto nella prima
formulazione della norma, ha favorito la possibilità di cessioni plurime che
hanno caratterizzato buona parte delle frodi.
In merito il Comandante Zafarana ha chiarito quanto di seguito riportato:
“è la norma a monte che è partita male perché poi già nell’aggiustamento che
viene fatto a novembre 2021 dal Governo Draghi, dal Governo successivo,
praticamente si mette a posto le cose. Il dato che dimostra questo è
rappresentato dal fatto che il 98 per cento dei sequestri di cui ho parlato
precedentemente, 3,7 miliardi di euro, sono tutti riferiti ad indagini connesse
ad attività antecedenti il decreto di novembre.”
La quasi totalità delle truffe è stata arginata, in buona parte, dal DL 4 del
2022, ovvero il decreto Sostegni ter, che ha introdotto un limite alla
successione delle cessioni.
In risposta ad alcune domande il Comandante generale della Guardia di
Finanza ha spiegato che il superbonus è stato interessato in misura più
marginale rispetto alle altre agevolazioni edilizie.
Sebbene i dati potrebbero cambiare per effetto degli sviluppi delle indagini e in
relazione ai crediti sospesi dall’Agenzia delle Entrate, come ha precisato il
Comandante Zafarana:
“certamente le frodi maggiori hanno riguardato il bonus facciate e l’ecobonus.
Mentre la parte relativa alle due tipologie di superbonus si aggira intorno al 4 o
5 per cento dei crediti fiscali.”
Le informazioni forniscono un quadro di contesto sulla questione sempre più
presente nel dibattito pubblico sul superbonus e sulla cessione del credito.

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