EDILIZIA – Direttiva case green dell’Unione Europea: cosa prevede

Direttiva case green dell’Unione Europea:
cosa prevede


Tutti i dettagli sulle novità introdotte dalla direttiva case green
dell’Unione Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050
Il 14 marzo 2023 il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva case green
con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 a effetto serra e il consumo
energetico entro il 2030, in vista del raggiungimento della neutralità climatica
entro il 2050.
La direttiva, che riguarda gli edifici pubblici e privati, vieta i bonus sull’uso di
fonti fossili dal 2024 e prevede che le nuove costruzioni dovranno essere a
emissioni zero a partire dal 2028 (2026 per quelli pubblici o a gestione
pubblica), stabilendo poi un cronoprogramma di decarbonizzazione per quelli
preesistenti.
In questa guida vi spieghiamo cosa prevede la direttiva case green
approvata dal Parlamento Europeo e quali sono gli step propedeutici alla sua
entrata in vigore.
COSA PREVEDE LA DIRETTIVA CASE GREEN DELL’UE
In seduta plenaria a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha ratificato il 14
marzo 2023 la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio
COM(2021) 802 final 2021/0426(COD)sulla prestazione energetica
nell’edilizia con i relativi emendamenti. La “direttiva case green” stabilisce le
linee guida che ogni Paese membro dovrà seguire per definire le misure
necessarie a raggiungere gli obiettivi climatici UE nei rispettivi piani nazionali
di ristrutturazione. L’atto di indirizzo trova la sua ragion d’essere nel fatto che,
secondo la Commissione Europea, gli edifici dell’UE sono responsabili del
40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto
serra.
La direttiva casa green fa parte del pacchetto “Fit for 55” (“Pronti per il
55%”) e ne modifica il contenuto rendendolo le disposizioni più stringenti e
velocizzandone la ricezione. In sostanza, in base alla nuova normativa
europea sul clima modificata da questa direttiva gli obiettivi sono diventati
vincolanti a livello europeo. A pochi decenni dalla deadline del 2050,viene
stabilita la strategia dell’UE per raggiungere la neutralità climatica e indicata
l’agenda degli interventi da mettere in campo. Vediamone i dettagli.
CRONOPROGRAMMA E OBIETTIVI RIDUZIONE EMISSIONI
La direttiva stabilisce il seguente cronoprogramma per garantire il rispetto
degli obiettivi sulla neutralità climatica:
● entro il 1° gennaio 2026 tutti gli edifici nuovi di proprietà di Enti pubblici
o a gestione pubblica dovranno essere a zero emissioni;
● entro il 1° gennaio 2028 tutti i nuovi edifici (anche non pubblici)
dovranno essere a zero emissioni;
● entro il 1° gennaio 2030 gli edifici residenziali preesistenti dovranno
raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E.
Invece, entro il 1° gennaio 2033 gli edifici residenziali preesistenti
dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione
energetica D. Per gli edifici non residenziali e quelli pubblici il
raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire rispettivamente entro
il 2027 (E) e il 2030 (D);
● entro il 2028, tutti i nuovi edifici per cui sarà tecnicamente ed
economicamente possibile dovranno dotarsi di tecnologie solari. Per gli
edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti, la data limite di
questa misura è il 2032.
Il livello dovrà essere tale che il parco immobiliare sia a “zero emissioni” entro
la data soglia del 2050. Il Parlamento Europeo specifica che gli interventi di
miglioramento delle prestazioni energetiche (ad esempio come quelli previsti
dai bonus casa 2023) dovranno essere effettuati al momento dell’ingresso di
un nuovo inquilino, oppure al momento della vendita o della ristrutturazione
dell’edificio.
EDIFICI ESENTI DALLE REGOLE DELLA DIRETTIVA CASE GREEN
Ogni Paese può esentare fino al 22% del totale degli immobili dalle regole di
questa direttiva in funzione della fattibilità economica e tecnica delle
ristrutturazioni e della disponibilità di manodopera qualificata. Dagli interventi
sono esclusi:
● i monumenti;
● le case di vacanza, ovvero quelle abitate meno di 4 mesi l’anno;
● i palazzi storici protetti;
● le chiese e altri edifici di culto;
● le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore a 50 metri
quadrati.
Gli Stati membri potranno, inoltre, estendere le esenzioni anche a edifici
dell’edilizia sociale pubblica in cui le ristrutturazioni comporterebbero
aumenti degli affitti non compensati da maggiori risparmi sulle bollette
energetiche.
STOP USO DI FONTI FOSSILI E RELATIVI BONUS
Sia per i nuovi edifici che per quelli esistenti in fase di ristrutturazione, con
l’entrata in vigore della direttiva case green scatta il divieto di utilizzare
sistemi di riscaldamento a combustibili fossili. Soprattutto, quindi, le caldaie a
gas. Sono esclusi dal divieto:
● i sistemi ibridi, ovvero quelli costituiti da una caldaia a condensazione
e da una pompa di calore, controllati da una centralina unica;
● le caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili, come
il biometano o l’idrogeno.
Un emendamento al testo stabilisce anche che i Paesi membri non devono
più offrire incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano
combustibili fossili dal 1° gennaio del 2024. Dunque, a breve i bonus casa
che conosciamo, cambieranno e saranno riorganizzati per essere in linea con
la direttiva UE.
ARRIVANO NUOVI BONUS E AIUTI
La direttiva case green prevede anche che i piani nazionali di
ristrutturazione contemplino regimi di sostegno per facilitare l’accesso alle
sovvenzioni e ai finanziamenti. Gli Stati membri dovranno allestire punti di
informazione e programmi di ristrutturazione neutri dal punto di vista dei
costi.
I regimi finanziari dovranno prevedere un premio cospicuo per le cosiddette
“ristrutturazioni profonde”, in particolare nel caso degli edifici con le
prestazioni peggiori. Previste anche sovvenzioni e sussidi mirati destinati
alle famiglie vulnerabili. A tal riguardo si ricorda che in Italia la Legge di
Bilancio 2023 ha già introdotto un’agevolazione fiscale per l’acquisto di
abitazioni a basso impatto ambientale che vi illustriamo in questo focus. Vi
aggiorneremo non appena si decideranno nuove misure in tal senso in Italia.
NUOVE REGOLE CLASSIFICAZIONE EFFICIENZA ENERGETICA
Per prendere in considerazione le differenti situazioni di partenza in cui si
trovano i parchi immobiliari nazionali, inoltre, l’UE ha sancito specifiche
regole nella classificazione di efficienza energetica. Cioè, nella
classificazione di efficienza energetica che va dalla lettera A alla G, la classe
G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche
peggiori in ogni Stato membro. I Paesi UE stabiliranno le misure necessarie
per raggiungere questi obiettivi nei rispettivi piani nazionali di ristrutturazione.
COSA SUCCEDE IN ITALIA CON LA DIRETTIVA CASE GREEN
Come accennato, entro il 2033, tutti gli immobili residenziali dovranno
rientrare nella classe energetica D. L’obiettivo della direttiva è di agire
prioritariamente sul 15% degli edifici più energivori, che andranno così
collocati dai diversi Paesi membri nella classe energetica più bassa, la G. In
Italia si tratta di circa 1,8 milioni di edifici residenziali, sul totale di 12
milioni, secondo questo report 2022 dell’ISTAT. Davvero un numero molto
alto.
Per l’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE), come chiarito
nell’audizione alla Camera dei Deputati del 2 febbraio 2023, nonostante le
eccezioni, gli obiettivi sono difficili da raggiungere in Italia, soprattutto a causa
della rallentata sul Superbonus nel 2023. Per ANCE, le stime prevedono 630
anni solo per raggiungere la classe E per tutte le case, mentre addirittura
3.800 anni per la D.
Realizzare gli interventi richiederebbe uno sforzo notevole, anche secondo le
stime di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo
sviluppo economico sostenibile) pubblicate in questo report. Secondo
l’analisi 2022, il 74% delle abitazioni italiane, cioè 11 milioni sarebbero in
classe energetica inferiore alla D.
Se è vero che la lettera D (molto ampia come limiti) della nostra attuale
classificazione non sarà la stessa che conterà nella direttiva europea, c’è da
dire però che la difficoltà di raggiungere questi obiettivi è davvero tanta, come
ha sottolineato anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Gilberto Pichetto in questa nota stampa del 14 marzo 2023.
Il Ministro ha, infatti, chiesto all’UE di prevedere delle specifiche deroghe per
l’Italia, considerando che il contesto del nostro Paese è diverso da quello di
altri Stati Europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre
che di una radicata visione della casa come “bene rifugio” delle famiglie
italiane.
VANTAGGI DIRETTIVA CASE GREEN
Per i Parlamentari UE migliorare le prestazioni degli edifici europei seguendo
la direttiva case green approvata il 14 marzo 2023, darà i seguenti vantaggi:
● abbasserà le bollette e la dipendenza UE dalle importazioni di energia;
● ridurrà la povertà energetica e le emissioni, e garantisca migliori
ambienti interni per la salute delle persone;
● creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro locali e di buona qualità
nell’edilizia, nelle ristrutturazioni e nelle energie rinnovabili;
● migliorerà il benessere di milioni di persone che vivono in Europa.
ITER APPROVAZIONE DIRETTIVA CASE GREEN
L’approvazione avvenuta nella seduta plenaria di Strasburgo, al Parlamento
Europeo il 14 marzo 2023, non vuol dire che l’entrata in vigore del
provvedimento è vicina. Il recepimento degli Stati membri, infatti,
probabilmente non avverrà prima del 2025. Dopo l’approvazione della
Commissione Europea arrivata il 9 febbraio 2023 e quella del 14 marzo in
Parlamento, questo l’iter che il provvedimento deve seguire:
● inizia il negoziato tra Commissione, Parlamento Europeo e Governi
dei Paesi membri che potrebbe arrivare entro luglio 2023;
● dal 2025 inizia l’iter di recepimento per gli Stati membri.
Vi aggiorneremo sulle novità mano mano.
IL TESTO DIRETTIVA CASE GREEN DELL’UNIONE EUROPEA
Mettiamo a vostra disposizione il testo – ancora non definitivo – della
Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla prestazione
energetica nell’edilizia con i relativi emendamenti votati, Vi aggiorneremo
non appena sarà reso disponibile il testo definitivo.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Vi invitiamo a leggere il focus su tutti i Bonus casa e l’approfondimento
specifico sul bonus acquisto case green. Vi proponiamo anche il focus sui
Bonus 2023 legati all’ISEE, la guida sui bonus famiglia 2023 e quella sulle
misure per i disabili.

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