FISCO – Legge di Bilancio 2024 approvata dal Governo: le novità in arrivo

Legge di Bilancio 2024 approvata dal
Governo: le novità in arrivo


di Rosy D’Elia – FISCO
Legge di Bilancio 2024, via libera al testo del disegno di legge nel corso
del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre 2023. Focus sulle novità in arrivo
Legge di Bilancio 2024: il testo del disegno di legge è stato approvato in
Consiglio dei Ministri del 16 ottobre 2023.
Nel complesso la Manovra si prospetta sui 24 miliardi di euro, 16 dei quali in
extragettito e gli altri recuperati con tagli di spesa.
La conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per le retribuzioni fino a
35.000 euro, come attualmente previsto, rappresenta la priorità assoluta per il
Governo e una delle novità più di rilievo contenuta nel testo del disegno di
legge.
Una conferma arriva anche per l’anticipo della riforma dell’IRPEF e la
rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione.
La necessità di proseguire sulla via della decontribuzione ha portato anche
alla richiesta di approvazione da parte del Parlamento dello scostamento di
Bilancio utile a recuperare oltre 15 miliardi in deficit.
La ricetta del Governo era già stata anticipata dalla stessa premier Meloni lo
scorso 14 ottobre, nell’intervento alla manifestazione Coldiretti a Roma.
“Con la legge di bilancio che arriva lunedì ci concentriamo sulla lotta
all’inflazione per dare una risposta, cerchiamo di fare le cose serie e
importanti: non ci sono risorse da sperperare in cose che non hanno alcun
senso ma da concentrare nelle cose importanti che sono imprese, lavoro,
redditi e famiglie”.
Le priorità di intervento sono state ribadite, con maggior dettaglio, nel corso
della conferenza stampa che si è tenuta in mattinata.
Il Governo ha una lista di priorità ribadita in più occasioni e il margine di
movimento oltre il perimetro già delineato è stretto: dalla decontribuzione per
le madri con più di due figli, al rinnovo dei contratti della Pubblica
Amministrazione. Ma uno spazio dovrà necessariamente essere riservato
anche al pacchetto Lavoro e pensioni e alle misure per le imprese.
Si mette in campo, poi, con un decreto legislativo che di fatto diventa collegato
alla Manovra, la nuova IRPEF a tre aliquote complementare al taglio del
cuneo fiscale e contributivo: si avvia, ufficialmente, l’attuazione della delega
fiscale.
Legge di Bilancio 2024: conferma del taglio del cuneo fiscale
La Legge di Bilancio 2024 assume contorni più definiti: anche se in forma
embrionale il DpB rappresenta la prima bozza del testo che dovrà poi essere
approvato dal Parlamento entro la fine dell’anno.
Il disegno di legge è stato approvato nel corso del Consiglio dei Ministri del 16
ottobre.
In questa fase il Governo ha messo alcuni punti fermi, ma il testo dovrà
affrontare l’iter parlamentare.
In cima alla lista delle priorità e tra le novità inserite nel testo della Legge di
Bilancio 2024 approvato dal Governo c’è la conferma del taglio del cuneo
fiscale e contributivo attualmente in vigore per le retribuzioni fino a 35.000
euro e in scadenza a fine anno
Con il Decreto Lavoro, infatti, è stato aumentato di quattro punti l’esonero
contributivo sulla quota di contributi dovuti dal lavoratore o dalla lavoratrice
messo in campo con la Legge di Bilancio dello scorso anno.
Viene di fatto riconfermata la decontribuzione già prevista per i periodi da
luglio a dicembre, escludendo la tredicesima, che è pari:
● al 7 per cento per le retribuzioni annue fino a 35.000 euro;
● al 6 per centro per quelle fino a 25.000 euro.
Per prevedere lo stesso taglio del cuneo fiscale e contributivo anche nel 2024
sono necessari circa 10 miliardi:
“La proroga per il 2024 della riduzione del cuneo fiscale, che assorbirà di fatto
le risorse rese disponibili dallo scostamento di bilancio (in votazione ndr)”, ha
sottolineato il Ministro Giancarlo Giorgetti durante l’audizione sulla NADEF del
10 ottobre.
“Sono fiero di mettere un’ipoteca a beneficio di questi lavoratori”.
Ha poi aggiunto, definendo la conferma del taglio del cuneo fiscale come
un’ipoteca sulla Legge di Bilancio 2024 e su quelle future.
D’altronde dopo le novità introdotte con il testo del Decreto Lavoro, la
conferma della misura è una strada obbligata in attesa di adottare una
soluzione strutturale, così come richiesto anche dalla Commissione Europea.
Verso una nuova IRPEF a tre aliquote, collegata al taglio del cuneo
fiscale della Legge di Bilancio 2024
Sicuramente non obbligata, ma utile per non neutralizzare i benefici del taglio
del cuneo fiscale, è la scelta di revisione dell’IRPEF con il passaggio a tre
aliquote.
Anche in questo caso la conferma è arrivata dalla stessa premier Giorgia
Meloni, così come anticipato dal viceministro Maurizio Leo durante il
programma Cinque Minuti condotto su Rai1 da Bruno Vespa a fine settembre,
evidenziando l’importanza di prevedere, insieme alla decontribuzione, anche
nuove regole di calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche aveva
detto: “stiamo ancora facendo i conti”.
Per la nuova IRPEF sarebbero impiegati circa 4 miliardi di euro ma per evitare
di dare con una mano e togliere con l’altra ai contribuenti che si trovano a
cavallo tra il primo e secondo scaglione di reddito, la misura appare
complementare al taglio del cuneo fiscale.
Le valutazioni sull’opportunità di avviare la revisione dell’IRPEF prevista dalla
legge delega per la riforma fiscale si sono concluse con esito positivo: la
nuova imposta sul reddito delle persone fisiche, però, non troverà posto nel
testo della Manovra ma in uno dei due decreti legislativi di attuazione della
riforma fiscale che daranno il via ufficialmente alla modifica della normativa
fiscale.
Si passerà, quindi, dal sistema attuale in vigore dal 2022 a un unico scaglione
iniziale più ampio fino a 28.000 euro con l’applicazione dell’aliquota del 23 per
cento. Secondo le stime, le novità porterebbero come beneficio aumenti pari a
un massimo di 22 euro al mese.
La misura verrebbe inoltre “sterilizzata” per i contribuenti con redditi oltre
50.000 euro annui.
Rinnovo dei contratti della PA nella Legge di Bilancio 2024
Lo spazio che la Legge di Bilancio 2024 dedicherà al taglio del cuneo fiscale
insieme alla scelta di inaugurare la riforma con la nuova IRPEF si legano alla
necessità di contrastare la perdita del potere d’acquisto dei lavoratori e delle
lavoratrici con i redditi medio bassi.
Secondo gli ultimi dati OCSE, infatti, tra le principali economie è il paese che
meno ha tenuto il passo con i tempi in questo senso.
Non a caso in cima alla lista delle priorità per il Governo c’è anche quello di
dedicare risorse al rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione,
partendo dalla sanità, che potrebbe essere finanziata con oltre 2 miliardi di
euro. Particolare attenzione verrà riservata anche al comparto della sicurezza.
Nel complesso le misure dovrebbero valere 7 miliardi di euro.
Sempre sulla stessa lunghezza d’onda, la Ministra del Lavoro e delle Politiche
sociali promuoverà la conferma della detassazione dei premi di produttività
anche per il 2024: prevista dalla precedente Manovra, la misura permette di
applicare ai bonus riconosciuti ai lavoratori e alle lavoratrici in linea con
precise procedure una imposta sostitutiva del 5 per cento, anziché del 10 per
cento.
Sulla scia si inserisce anche la riflessione sulle eccezioni alle regole previste a
regime per i fringe benefit.
I nuovi limiti, secondo quanto proposto dal Governo, sono:
● 1.000 euro per la generalità dei dipendenti;
● 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
Tra le altre misure verrebbe inoltre riconfermata la carta dedicata a te, a
sostegno dei redditi più bassi.
Ma c’è anche un’altra questione, economicamente e socialmente rilevante,
che richiede una risposta immediata: il tema della denatalità e dell’aumento
della longevità.
Aiuti alle famiglie: novità nella Legge di Bilancio 2024
A dettare i punti su cui intervenire con il testo della prossima Legge di Bilancio
2024 sono, quindi, i tempi. Per questo tra le novità anticipate e confermate da
Giorgetti ci sono anche “misure a sostegno delle famiglie numerose e per
aiutare la natalità”.
Sono in arrivo aiuti mirati, anche se non si conoscono ancora i dettagli delle
misure allo studio:
“Abbiamo gli indici di fertilità peggiori di Europa. Ci saranno misure innovative
e un forte stanziamento per la nascita del terzo e quarto figlio per rimuovere
ogni tipo di remora di carattere economico, che non deve essere spinta ma
nemmeno frenata da scelte di carattere fiscale o economico”.
Ha dichiarato il Ministro.
Secondo quanto riportato nell’edizione del 10 ottobre del quotidiano Il Sole 24
Ore, ci sarebbero diverse strade possibili:
● nuova revisione del meccanismo di calcolo dell’assegno unico
potenziando le maggiorazioni previste o eliminando il vincolo dei 21
anni attualmente in vigore;
● ripristino delle detrazioni per figli a carico, alternative all’importo che si
riceve mensilmente con l’assegno unico;
● l’introduzione del cosiddetto quoziente familiare, per ora sperimentato
solo in relazione al Superbonus.
Il sistema italiano prevede una tassazione su base individuale, mentre questa
ultima novità prevedrebbe il complesso del reddito familiare tassato per quote,
dividendo lo stesso reddito per un quoziente determinato in funzione del
numero e delle caratteristiche dei componenti del nucleo.
Rispetto alle anticipazioni non sono arrivate conferme sul meccanismo del
quoziente familiare ma sono arrivate novità sugli incentivi alla natalità.
Oltre all’aumento dell’assegno unico, novità arriveranno anche sul congedo
parentale: verrebbe prevista un’ulteriore mensilità aggiuntiva, con il
riconoscimento del 60 per cento della retribuzione (oltre a quella già
ulteriormente inserita con retribuzione all’80 per cento).
Tra le misure viene inserito anche il potenziamento del fondo asili nido,
nell’ottica di garantire la gratuità per il secondo figlio.
Infine un’importante misura riguarda la decontribuzione per le madri
lavoratrici, il cosiddetto bonus mamme 2024: le lavoratrici, nel caso di due
figli o più, sarebbero esonerate dal pagamento dei contributi a carico del
lavoratore.
I limiti all’applicazione della misura sarebbero:
● il raggiungimento del decimo anno del secondo figlio;
● il raggiungimento del diciottesimo anno del terzo figlio;
● limiti di reddito, non meglio chiariti nel corso della conferenza stampa.
Superdeduzione del costo del lavoro per assunzioni a tempo
indeterminato
Tra le altre novità presentate nel corso della conferenza stampa della
mattinata c’è la misura per rendere concreto il principio del “più assumi meno
paghi”.
Verrebbe introdotta una superdeduzione del costo del lavoro per i datori di
lavoro che assumano lavoratori con contratto a tempo indeterminato.
La deduzione sarebbe prevista nella misura del 120 per cento. Un ulteriore 10
per cento, portando tale deduzione al 130 per cento, sarebbe inoltre pensata
per chi assume:
● madri;
● giovani under 30;
● percettori del reddito di cittadinanza;
● persone con invalidità.
Verso la definizione del testo della Legge di Bilancio 2024: novità in
cantiere
Lo spazio che rimane oltre questa lista di priorità stilata dal Governo non è
moltissimo, vista la disponibilità delle risorse e il quadro economico mondiale
in peggioramento, anche alla luce della crescente instabilità geopolitica.
Ma nel testo del disegno di Legge di Bilancio sono state inserite molte misure.
Novità anche in tema di pensioni, con il superamento dell’APE sociale e di
opzione donna, sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita.
Nelle previsioni del Governo i requisiti per il pensionamento sono:
● 63 anni di età e 36 di contributi per caregiver, disoccupati, lavori gravosi
e disoccupati;
● 35 anni di contributi per le donne, come prevedeva opzione donna.
In tema di pensioni viene inoltre inserita la rivalutazione delle pensioni in
rapporto all’inflazione, misura da 14 miliardi di euro.
Tale rivalutazione dipende dagli importi delle pensioni:
● 100 per cento per pensioni fino a 4 volte il minimo;
● 90 per cento per pensioni da 4 a 5 volte il minimo;
● super rivalutazione pensioni minime degli over 75 anni.
Tra le ulteriori misure approvate dal Consiglio dei Ministri c’è la proroga per
l’ISCRO, per altri tre anni e con un ampliamento del reddito previsto e il taglio
in bolletta del canone RAI.

FONTE – FISCOGGI.IT

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