FISCO – Verso nuove regole per i fringe benefit: novità per i bonus ai dipendenti nella riforma fiscale

Verso nuove regole per i fringe benefit:
novità per i bonus ai dipendenti nella
riforma fiscale


di Rosy D’Elia – IRPEF
Anche i fringe benefit cambieranno con la riforma fiscale: nel capitolo
dell’IRPEF si pongono le basi per introdurre novità che riguardano
anche i bonus riconosciuti alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti. Le
modifiche riguarderanno i limiti. Ma, anche in questo caso, tutto è
ancora da definire
Dal 29 agosto 2023 partirà il conto alla rovescia per l’attuazione della riforma
fiscale, tra le novità che riguardano i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, si
pongono le basi anche per rinnovare le regole per l’erogazione dei fringe
benefit.
In particolare, nella legge numero 111 del 9 agosto 2023 si fa riferimento a
una revisione dei limiti da rispettare per il riconoscimento dei bonus
beneficiando dell’esclusione dalla formazione del reddito.
L’ipotesi, alla luce delle dichiarazioni del viceministro Leo ma anche
dell’andamento degli ultimi anni, è quella di un innalzamento del tetto di
esenzione.
Verso una versione rinnovata dei fringe benefit: novità in arrivo per i
bonus ai dipendenti
Mentre le commissioni di esperti sono state individuate nella stessa data di
approvazione della legge delega per la riforma fiscale, il testo è arrivato in
Gazzetta Ufficiale il 14 agosto ed entrerà in vigore il 29 agosto.
Nei prossimi 24 mesi il Governo dovrà dettagliare e rendere concreto il
progetto di revisione del sistema tributario messo nero su bianco con la legge
approvata a inizio agosto dal Parlamento: gli esperti chiamati in campo
dovranno arrivare a una prima impostazione dei decreti legislativi entro il 20
settembre.
Osservato speciale è il capitolo dell’IRPEF: le prime novità che l’Esecutivo
vorrebbe introdurre riguardano proprio l’imposta sul reddito delle persone
fisiche. Ad inaugurare il rinnovamento dovrebbe arrivare la riduzione delle
aliquote da 4 a 3: la prima di una lunga serie di modifiche.
Nel pacchetto di innovazioni, delineate a grandi linee dall’articolo 5 della legge
numero 111 del 9 agosto, c’è anche “la revisione e la semplificazione delle
disposizioni riguardanti le somme e i valori esclusi dalla formazione del
reddito” per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti.
L’ondata di rinnovamento, quindi, toccherà anche i cosiddetti fringe benefit, i
beni e i servizi concessi ai dipendenti che costituiscono una forma di
retribuzione aggiuntiva non in denaro, e in base a quanto previsto dall’articolo
51 del TUIR possono essere esclusi dalla formazione del reddito entro
determinati limiti.
Il superamento dell’importo comporta l’applicazione della tassazione ordinaria
a tutta la cifra percepita e non solo all’eccedenza.
Nuovi limiti in arrivo per i fringe benefit: novità nella riforma fiscale per i
bonus ai dipendenti
La normativa attuale prevedere l’esenzione dei bonus riconosciuti ai
dipendenti a patto che il valore dei beni e sei servizi concessi non superi i
258,23 euro.
Per il 2022 il limite è stato portato a 3.000 euro, invogliando i datori di lavoro
ad erogare più fringe benefit.
Anche per quest’anno il Decreto Lavoro ha innalzato il limite a 3.000 euro, ma
solo per i genitori lavoratori dipendenti con figli a carico.
Limite fringe benefit Anno
258,23 euro A regime
3.000 euro 2022
3.000 euro (comprese bollette) solo per genitori con figli a
carico
2023
Le novità in programma con la riforma fiscale dovrebbero toccare proprio il
limite da rispettare per beneficiare dell’esclusione dalla formazione del reddito
dei beni e servizi concessi ai dipendenti.
Nella carrellata di modifiche che si mettono in cantiere per i prossimi 24 mesi
si legge:
“per i redditi di lavoro dipendente e assimilati, la revisione e la semplificazione
delle disposizioni riguardanti le somme e i valori esclusi dalla formazione del
reddito, con particolare riguardo ai limiti di non concorrenza al reddito previsti
per l’assegnazione dei compensi in natura”.
In linea con la tendenza degli ultimi anni e alla luce delle dichiarazioni del
viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, uno dei padri della
riforma fiscale, si può senza dubbio prevedere che la revisione sarà al rialzo.
Particolare attenzione sarà riservata alle seguenti finalità:
● mobilità sostenibile;
● attuazione della previdenza complementare;
● incremento dell’efficienza energetica;
● assistenza sanitaria;
● solidarietà sociale e contribuzione agli enti bilaterali.
Seguendo questa traccia, le novità che riguardano i fringe benefit
prenderanno forma nei decreti legislativi di attuazione della riforma fiscale
che il Governo, e le commissioni di esperti, sono chiamati ad approvare per
rendere concreto il progetto di revisione del sistema tributario.

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