Gas, è emergenza rincari: ecco come l’Ue prova ad abbassare i prezzi e cosa succederà da agosto

Gas, è emergenza rincari: ecco come
l’Ue prova ad abbassare i prezzi e cosa
succederà da agosto


di Stefano Rizzuti


Rincari record e sempre meno gas a disposizione: l’Ue si prepara ad
affrontare una nuova emergenza provando a tenere il più possibile i
prezzi bassi. Ecco come vuole farlo e cosa succederà
I prezzi del gas continuano a salire. L’Ue prova a correre ai ripari, soprattutto
in considerazione di un’eventuale ulteriore riduzione delle forniture russe: la
Commissione sta pensando alle mosse da mettere in campo per arginare la
salita dei prezzi e tra le ipotesi torna in auge il price cap, il tetto al costo del
gas che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, vorrebbe introdurre da
subito.
I tempi saranno sicuramente più lunghi, ma intanto anche la commissaria
europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, conferma che l’Ue è al lavoro
per trovare una soluzione che eviti l’aumento estremo dei prezzi del gas, ma
anche per scongiurare il rischio che l’energia idraulica, solare o eolica diventi
costosa tanto quanto il gas.
Passi avanti concreti potrebbero arrivare nella seconda metà di luglio, con un
piano che la Commissione sta predisponendo in questi giorni e discuterà
probabilmente prima della pausa estiva. D’altronde la situazione si fa sempre
più critica, con l’aumento dei prezzi registrato nelle ultime ore e con il
rischio di conseguenze pesanti anche nei prossimi giorni. Vediamo a cosa sta
pensando l’Ue e cosa succederà nelle prossime settimane sul gas.
L’Ue sta valutando il pacchetto sull’energia da introdurre per provare a
calmierare i prezzi. Le misure riguarderanno sicuramente il gas, ma anche il
carburante e l’elettricità. L’ipotesi è di partire dal modello del price cap iberico,
già in vigore in Spagna e Portogallo, ma andando a rivedere i punti più critici.
Tetto al prezzo del gas, quando potrebbe arrivare
La decisione dell’esecutivo comunitario non dovrebbe arrivare prima della
seconda metà di luglio. Secondo la Repubblica la data da segnare è quella
del 20 luglio, quando ci sarà l’ultima convocazione della Commissione prima
delle vacanze. L’Ue vuole farsi trovare preparata ad agosto, perché in quel
periodo si teme che la Russia possa aumentare la pressione, magari
chiudendo altre forniture. Inoltre si avvicinerebbe sempre più la data
dell’embargo sul carbone, così come l’arrivo dell’inverno e del periodo in
cui si vedrà cosa l’Ue è riuscita a fare per le scorte di gas.
Il tetto al prezzo del gas
Draghi continua a spingere per il tetto al prezzo del gas. La discussione è
aperta sulla possibilità di sostenere i fornitori attraverso una contribuzione
pubblica, che sarebbe però molto dispendiosa per Paesi come Italia e
Germania, più dipendenti dal gas estero.
Bisogna poi evitare un altro contraccolpo già visto in Spagna e Portogallo,
dove è esploso il consumo del gas. Il meccanismo, inoltre, potrebbe
riguardare tutte le fonti energetiche, privilegiando le rinnovabili. L’obiettivo
finale – ma va capito con che modalità raggiungerlo – è tenere più bassi i costi
della materia prima e dell’elettricità.
Come cambieranno i prezzi del gas
La preoccupazione di tutti i paesi europei è che il prezzo del gas possa
continuare ad aumentare. Il rischio è che dalla Russia arrivino altri tagli che
potrebbero far salire ulteriormente i prezzi. Aumento che inciderebbe anche
sulle esportazioni da Algeria, Congo e da tutti gli altri Paesi su cui sta
puntando ora l’Italia con i nuovi accordi.
Un altro problema potrebbe arrivare dalla chiusura – per una manutenzione
programmata, secondo la versione ufficiale – del gasdotto Nord Stream dall’11
al 21 luglio. Anche questa chiusura potrebbe comportare un ulteriore aumento
dei prezzi, come peraltro sottolineato anche dal ministro per la
Transizione ecologica Roberto Cingolani.
I prezzi stanno già aumentando: solo ieri di oltre il 10%. Non aiuta lo sciopero
iniziato in Norvegia con il rischio di una riduzione del 13% delle esportazioni.
In più è calato anche l’arrivo di Gnl dagli Stati Uniti. A questo si aggiungono i
timori legati alla situazione in Nord Africa, a partire da quella libica dove è
tornato a regnare il caos. Una serie di fattori che potrebbero comportare un
nuovo aumento dei prezzi del gas.
fonte: MONEY

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