Lavoro, le nuove professioni del futuro e
le competenze necessarie.
Le previsioni emergono da un rapporto Alteredu sulla base dei dati
Anpal e Unioncamere
La sanità come settore, il digitale come competenza trasversale, la
formazione come specializzazione. Questi i tre pilastri del fabbisogno
occupazionale per i prossimi anni, almeno fino al 2024.
È quanto emerge dal report-e book “Il lavoro del futuro” di Alteredu – startup
specializzata nella formazione digitale – frutto del doppio incrocio tra numeri
del rapporto Excelsior Unioncamere-Anpal e quanto emerge dal proprio
osservatorio, cioè dalla domanda di formazione degli utenti. Obiettivo del
rapporto è comprendere quali potrebbero essere le strategie più adeguate per
reagire alla crisi post Covid-19 e quali saranno le conoscenze e le
competenze che i datori di lavoro richiederanno per i prossimi anni.
Per delineare i nuovi bisogni, anche alla luce della pandemia Coronavirus che
ha radicalmente cambiato il mondo del lavoro, Alteredu ha analizzato le nuove
tendenze di business, la domanda e l’offerta di lavoro in un periodo di quattro
anni (2021-2024), traendo da ciò alcune conclusioni su ciò che gli studenti e i
professionisti dovrebbero fare per assicurarsi di ottenere un’occupazione o
essere preparati in un mercato di natura altamente tecnologica e volatile.
“Ci sarà un crescente bisogno di professionisti dalle competenze sempre più
specifiche e tecniche – rileva Alteredu –. La richiesta di questo elevato
standard di specializzazione è dovuta alla crescente espansione delle
tecnologie di intelligenza artificiale e automazione industriale”.
Dati occupazionali
Da qui al 2024 – si legge nel report – il mondo del lavoro richiederà circa 2,5
milioni di occupati tanto autonomi quanto dipendenti. A un’elevata percentuale
di questi ultimi verranno richieste specifiche competenze e qualifiche per
l’esercizio di professioni di natura tecnica e specialistica.
La richiesta di un elevato grado di specializzazione, unitamente al possesso
delle soft skills, è dovuta all’evoluzione tecnologica in forte espansione,
all’intelligenza artificiale ed all’automazione industriale. Per i prossimi anni è
necessario che i lavoratori siano formati ed aggiornati.
Lo studio ha inoltre messo in evidenza la possibilità del verificarsi di
cambiamenti nella richiesta occupazionale. In particolar modo è stato
sottolineato come settori che sono attualmente in forte espansione, come
quello farmaceutico o della comunicazione, potrebbero a breve necessitare di
un minor numero di dipendenti rispetto a quanti ne vengano richiesti
attualmente.
Lo scenario attuale
L’attuale scenario lavorativo è variopinto e oggigiorno – rileva Alteredu – c’è
molta domanda di lavoratori nei settori in fase di sviluppo. A causa del forte
aumento degli acquisti online, molto richiesti sono i professionisti
dell’e-commerce, compresi gli esperti di marketing online e il personale
addetto al settore logistico. Rispetto all’anno precedente l’assunzione di
personale deputato allo svolgimento di queste mansioni ha subito un
incremento del 51%.
La capacità di creare o gestire dei blog, lavorare come copywriter oppure
occuparsi di siti online si è rivelata e continua a rivelarsi molto utile nell’attuale
scenario lavorativo. Numerose aziende assumono esperti di contenuti digitali,
professionisti il cui ruolo consiste nel raggiungere la platea di clienti in un
modo diverso rispetto a quello tradizionale, viste le chiusure di un grande
numero di uffici.
Per offrire i propri servizi ai clienti le aziende si sono dovute adattare
all’utilizzo di nuove strategie. Nel settore supporto clienti si è registrato un
aumento delle assunzioni del 96% solamente nel 2020, con forte prevalenza
del sesso femminile che ha occupato il 68% delle posizioni di consulenza e
l’87% delle posizioni di operatore nei call center. Molto richiesti sono, inoltre, i
ruoli di consulente nello sviluppo aziendale, responsabile dei gruppi di vendita
e consulente strategico.
Con l’inizio della pandemia in tutto il paese si è assistito a un fortissimo
aumento della domanda di personale sanitario. Percentualmente parlando nel
corso dell’emergenza sanitaria le assunzioni di medici sono aumentate del
158%. Grande domanda c’è stata anche nell’ambito farmaceutico e della
ricerca, settore nel quale è stata richiesta la presenza di molto personale che
contribuisse alla ricerca farmacologica.
Nel corso degli ultimi due anni è stato registrato, infine, un fortissimo aumento
della domanda di professionisti del settore giornalistico e televisivo, settore
per il quale è stimata una crescita annua pari al 4% fino al 2024.
I numeri della crescita
Attualmente e ancora per i prossimi tempi saranno molto richieste le figure
professionali dell’area tecnica e di progettazione, dell’ambito ricerca e
sviluppo e dell’attività di direzione.
Basti pensare – si legge nel rapporto – che per quanto riguarda gli ingegneri vi
è stato un balzo percentuale dal 51,7% al 58,9%. Nell’ambito della sicurezza e
dell’ambiente i tecnici deputati a gestire i beni ed i servizi così come i processi
produttivi sono stati fortemente richiesti, tanto da aver portato la domanda a
salire dal 39,6% al 54,5%.
I settori in cui sono richieste nuove assunzioni e che fanno vedere
positivamente ai dati occupazionali sono quello della costruzione edile, con
circa 28mila nuove entrate in previsione, e quello dedicato ai servizi alle
persone per il quale sono richiesti circa 50mila dipendenti.
Accanto a questi settori in crescita ed espansione vi è quello del turismo, che
ha invece subito un calo pari al -43,6% rispetto agli anni precedenti.
Analizzando il fabbisogno occupazionale nel periodo 2020-2024 Alteredu
afferma che nel 2020 dopo l’impatto negativo della crisi sanitaria si è assistito
ad una graduale crescita occupazionale che nel 2024 porterà a circa 556mila
nuove unità di occupati, arrivando ad una condizione migliore rispetto a quella
avutasi nel 2019.
Durante questo quinquennio il sistema economico e del lavoro italiano si
troverà a sostituire circa 2,5 milioni di occupati per raggiungimento dell’età
pensionabile e in minor percentuale per altre questioni. A fronte di questi
cambiamenti è previsto che il fabbisogno occupazionale cui si assisterà alla
fine del quinquennio vedrà un numero di nuovi lavoratori compresi tra 1,9 e
2,7 milioni.
Fabbisogno lavorativo dei prossimi anni
Le professioni medio-alte come quelle tecniche, specialistiche oppure di
dirigenza peseranno molto sul fabbisogno lavorativo dei prossimi anni, in una
percentuale pari a circa il 45%. Nell’ambito della formazione e della ricerca –
secondo le stime di Alteredu – è prevista una domanda di circa 245mila unità
tra il 2020 ed il 2024.
Il settore scienze della salute richiederà circa 213mila nuovi professionisti e
tecnici. Segue la richiesta di personale qualificato nelle attività commerciali
con circa 175mila nuovi dipendenti, quella di impiegati con 166mila unità,
quella di professionisti tecnici nelle attività commerciali, finanziarie,
amministrative ed organizzative con 162mila dipendenti ed infine gli specialisti
delle scienze sociali ed umane con 137mila unità.
La domanda complessiva di lavoro nei prossimi anni sarà trainata fortemente
dall’ecosostenibilità e dalla rivoluzione digitale. Questi due settori giocheranno
un ruolo importante nella caratterizzazione dei fabbisogni occupazionali dei
vari settori economici, arrivando a coinvolgere tra il 26% ed il 29% di tutti quei
lavoratori di cui sia la Pubblica Amministrazione che le imprese avranno
bisogno da qui a cinque anni.
Le imprese ricercheranno tra i 280mila ed i 325mila lavoratori nell’ambito della
trasformazione digitale e avranno bisogno di personale con competenze
specifiche nel settore matematico, informatico, digitale o relativo all’Impresa
4.0. Con riferimento alla filiera ecosostenibilità le imprese necessiteranno di
un numero di impiegati tra i 519mila ed i 607mila.
Lavori più richiesti
Il rapporto annuale di Anpal e Unioncamere – riporta Alteredu – stima che i
laureati rappresenteranno circa il 60% degli occupati mentre il fabbisogno di
professionisti ai quali viene richiesta una semplice qualifica professionale si
aggira attorno al 35%. La domanda di personale laureato si concentrerà
prevalentemente in ambito medico e paramedico con una richiesta tra 170mila
e 176 mila unità.
Segue il settore economico con una richiesta compresa tra 150mila e 160mila
unità, quello ingegneristico ed infine quello giuridico con un tasso di
assunzione di un numero di unità compreso tra 88mila e 95mila unità. Nel
corso del quinquennio 2020-2024 le imprese richiederanno prevalentemente
personale che è diplomato nell’indirizzo amministrazione, finanza e marketing.
La domanda per il settore dell’industria e dell’artigianato sarà tra 211mila e
235mila unità. Professioni molto richieste nei prossimi cinque anni saranno
quella dell’esperto SEO, esperto di comunicazione, IT developer e specialista
nell’e-commerce. Oltre alla richiesta di professionisti esperti del digitale una
grande attenzione deve essere data anche all’ambito medico-sanitario e della
costruzione edile.
Nuove professioni emergenti
I trend occupazionali a livello nazionale ed internazionale indicano che
un’elevata percentuale delle attuali professioni muterà radicalmente nel
prossimo decennio. I più avvantaggiati – secondo il rapporto Alteredu –
saranno i lavoratori competenti del digitale in quanto più del 50% delle
professioni in ascesa sono legate alla tecnologia ed all’informatica. Vi saranno
inoltre molte professioni ibride come l’e-commerce manager, figura per la
quale è necessaria tanto la capacità di analisi dei dati quanto quella
gestionale.
Chi ha un’elevata conoscenza informatica potrà lavorare come “cloud
architect“, professione svolta da una soggetto che ha la capacità di creare
degli ambienti cloud per le imprese. Per capire poi se l’azienda funziona
correttamente ci si potrà servire di uno scrum master, un professionista che
studia gli andamenti aziendali e mette in atto strategie e azioni correttive per il
raggiungimento degli obiettivi.
Tra le figure emergenti anche il “category manager“, esperto di marketing che
usa strategie utili per porre il consumatore al centro del processo; il “growth
hacker“, professionista che si occupa di tenere sotto controllo ed ottimizzare il
budget aziendale in maniera tale da ottenere i massimi profitti possibili; e il
designer di realtà virtuali, professionista che crea e gestisce dei contesti
virtuali in cui verranno riprodotte delle situazioni di vita reale.
Infine, tra le nuove professioni, il rapporto Alteredu cita il “manager di avatar
per l’insegnamento“; sviluppatori di mezzi di trasporto alternativi; e la figura
del consulente della terza età, un professionista che aiuterà la popolazione più
anziana a gestire la propria vita ed in particolar modo le esigenze di salute.
FONTE – QUIFINANZA