Comunicato stampa del Consiglio dei
Ministri n. 32 del 1 Maggio 2023
PROVVEDIMENTI IN MATERIA DI LAVORO E
INCLUSIONE SOCIALE
- Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al
mondo del lavoro (decreto-legge)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato un
decreto-legge che introduce misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso
al mondo del lavoro.
Il testo interviene con misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte
contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000
euro lordi annui; a contrastare la povertà e l’esclusione sociale, con
particolare attenzione per le famiglie al cui interno siano presenti soggetti
fragili, minori o anziani; a promuovere politiche attive del lavoro, con l’obiettivo
di assicurare un’adeguata formazione a chi non ha un’occupazione ed è in
grado di svolgere un’attività lavorativa e di favorire l’incontro tra domanda e
offerta di lavoro. Si introducono poi interventi urgenti volti a rafforzare le regole
di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e si modifica la disciplina
del contratto di lavoro a termine.
Misure a sostegno dei lavoratori e per la riduzione della pressione
fiscale
Si innalza, dal 2 al 6 per cento, l’esonero parziale sulla quota dei contributi
previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori
dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (con
esclusione della tredicesima mensilità). L’esenzione è innalzata al 7 per cento
se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.
Si conferma l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il
2023, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
Si prevede una estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell’assegno
unico prevista per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano occupati.
Misure di inclusione sociale e lavorativa, di accompagnamento al
lavoro e di incentivazione dell’occupazione giovanile
Dal 1° gennaio 2024, si introduce una misura nazionale di contrasto alla
povertà, che consiste in una integrazione al reddito in favore dei nuclei
familiari che comprendano una persona con disabilità, un minorenne o un
ultra-sessantenne e che siano in possesso di determinati requisiti, relativi alla
cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della
residenza in Italia e alle condizioni economiche. Il beneficio mensile, di
importo non inferiore a 480 euro all’anno esenti dall’IRPEF, sarà erogato
dall’INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo
massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12
mesi. Il nucleo beneficiario sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione
digitale e a presentarsi, con cadenza trimestrale, presso i patronati o i servizi
sociali e i centri per l’impiego, al fine di aggiornare la propria posizione.
Per i soggetti occupabili, cioè coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i
59 anni e non rientrano tra le categorie individuate come “fragili”, è prevista la
decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo
pieno o parziale, non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno e con
una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e
che sia, alternativamente:
■ a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;
■ a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro
non dista oltre 80 km dal domicilio.
Per evitare il godimento irregolare del beneficio, sono previsti un adeguato
regime sanzionatorio e una specifica attività di vigilanza da parte del
personale ispettivo dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), dell’INPS, della
Guardia di finanza e dei Carabinieri.
I datori di lavoro privati che intendano assumere i beneficiari potranno fruire, a
determinate condizioni, di incentivi nella forma di un esonero contributivo
previdenziale. Ai patronati, alle associazioni senza fini di lucro e agli altri enti
di mediazione sarà riconosciuto, per ogni persona con disabilità assunta a
seguito dell’attività da loro svolta, un contributo compreso tra il 60 e l’80 per
cento di quello riconosciuto ai datori di lavori.
Ai soggetti di età compresa fra i 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta,
facenti parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al
reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non siano
calcolati nella scala di equivalenza, è riconosciuto un diverso contributo, volto
a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche attraverso la
partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione
professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche
attive. Tra tali misure rientra anche il servizio civile universale, per accedere al
quale sono previste deroghe ai limiti di età e quote di riserva nei relativi bandi.
Al fine di beneficiare dello strumento, i soggetti interessati dovranno registrarsi
su una piattaforma informatica nazionale, rilasciare una dichiarazione di
immediata disponibilità al lavoro, rispondere a determinati requisiti e
sottoscrivere un patto di servizio personalizzato, a seguito del quale potranno
ricevere offerte di lavoro o essere inseriti in specifici progetti di formazione.
Durante la partecipazione ai programmi formativi, per un massimo di dodici
mensilità, gli interessati riceveranno un beneficio economico pari a 350 euro
mensili.
Inoltre, per favorire l’occupazione giovanile sono previsti incentivi pari al 60
per cento della retribuzione per un periodo di 12 mesi, a favore dei datori di
lavoro che assumono giovani sotto i trenta anni di età, non inseriti in
programmi formativi e registrati nel PON “Iniziativa Occupazione Giovani”.
L’incentivo è cumulabile con l’esonero contributivo nella misura del 100 per
cento, per un periodo massimo di trentasei mesi, e con altri incentivi previsti
dalla legislazione vigente.
Misure sui contratti a termine
Si apportano modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine
(cosiddetto “tempo determinato”), variando le causali che possono essere
indicate nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi (comprese le
proroghe e i rinnovi), per consentire un uso più flessibile di tale tipologia
contrattuale, mantenendo comunque fermo il rispetto della direttiva europea
sulla prevenzione degli abusi.
Pertanto, i contratti potranno avere durata superiore ai 12 mesi, ma non
eccedente i 24 mesi:
■ nei casi previsti dai contratti collettivi;
■ per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, individuate
dalle parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione
collettiva, e in ogni caso entro il termine del 31 dicembre 2024;
■ per sostituire altri lavoratori.
Rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro, di tutela contro
gli infortuni e dei controlli ispettivi
Si istituisce, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo
per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività
formative.
Si prevedono, tra l’altro: l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico
competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l’estensione ai lavoratori
autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l’obbligo di
formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di
attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso
di inosservanza.
Si introducono, inoltre, disposizioni in materia di condivisione dei dati per il
rafforzamento della programmazione dell’attività ispettiva e di vigilanza nella
Regione siciliana e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.
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- Disegno di legge in materia di lavoro
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato,
con procedura d’urgenza, un disegno di legge in materia di lavoro.
Di seguito alcune tra le principali previsioni.
Contributo per le assunzioni di persone con disabilità
La disposizione prevede il riconoscimento per enti e organizzazioni di un
contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato tra il
1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023.
Modifiche in materia di somministrazione di lavoro
Si eliminano i limiti percentuali relativi alle assunzioni con il contratto di
apprendistato in regime di somministrazione e quelli quantitativi in caso di
somministrazione a tempo indeterminato di specifiche categorie di lavoratori
(lavoratori in mobilità, soggetti disoccupati non del settore agricolo).
L’esenzione dal rispetto dei limiti quantitativi nell’utilizzo di personale in
somministrazione, già prevista per altre fattispecie, si estende al caso in cui
tale personale sia assunto dal somministratore con rapporto di lavoro a tempo
indeterminato.
Sospensione della prestazione di cassa integrazione
Si estende ai rapporti di lavoro di durata pari o inferiore a sei mesi la disciplina
già prevista per quelli di durata superiore, che prevede che il lavoratore non
abbia diritto all’integrazione soltanto per le giornate di lavoro effettuate.
Durata del periodo di prova
Si puntualizza la tempistica della durata del periodo di prova nel rapporto di
lavoro a tempo determinato, fissandola in un giorno di effettiva prestazione
per ogni quindici giorni di calendario, e si precisa che in ogni caso tale periodo
non può essere inferiore a due giorni.
Rafforzamento degli ambiti territoriali sociali per l’attuazione del
LEPS e degli interventi del PNRR
Si rafforzano gli Ambiti territoriali sociali (ATS) mediante il finanziamento
dell’incremento delle capacità operative dei servizi sociali comunali svolti in
forma singola o associata dai comuni delle regioni a statuto ordinario per le
funzioni di programmazione, coordinamento, realizzazione e gestione degli
interventi, dei servizi e delle attività anche utili al raggiungimento dei livelli
essenziali delle prestazioni sociali (LEPS). Si consentono le assunzioni a
tempo indeterminato di personale, anche amministrativo, per le funzioni utili al
raggiungimento dei LEPS, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di
personale.
Potenziamento dell’attività di accertamento di elusioni e violazioni
in ambito contributivo e della riscossione degli importi omessi e
promozione dell’adempimento spontaneo degli obblighi
contributivi
Si potenzia la capacità di controllo e verifica dell’INPS, consentendo all’ente
accertamenti d’ufficio mediante la consultazione di banche dati non solo
dell’Istituto, ma anche di altre pubbliche amministrazioni. Si prevede, inoltre,
che gli uffici dell’Ente possano invitare i contribuenti a comparire di persona o
mediante rappresentanti per fornire dati ed elementi informativi. Qualora il
contribuente effettui il pagamento integrale entro quaranta giorni dal
ricevimento dell’accertamento, le sanzioni civili sono ridotte nella misura del
50%. Entro tale termine il contribuente può inoltrare domanda di dilazione.
L’INPS può trasmettere al contribuente la comunicazione di eventuali
anomalie affinché quest’ultimo provveda alla correzione. Il contribuente ha un
termine di novanta giorni dalla notifica della comunicazione per segnalare
eventuali elementi, fatti o circostanze per confutare quanto comunicato. Il
contribuente che provveda alla regolarizzazione delle anomalie ed effettui
entro trenta giorni il versamento dei contributi è ammesso al pagamento della
sanzione civile in misura annua pari al 2,75% dell’importo della contribuzione
dovuta ed in caso di pagamento in forma dilazionata, la riduzione della
sanzione è subordinata al versamento della prima rata. Sono previste
specifiche disposizioni per l’omesso o tardivo versamento di una delle
successive rate e per i casi di assenza di segnalazioni o di regolarizzazione
da parte del contribuente.
Pagamento dilazionato dei debiti contributivi
Si aumenta il numero di rate, previste per il pagamento dei premi, passando
dagli attuali 24 a 60 mesi.
Ricostituzione del Fondo nazionale per le Politiche Migratorie
Si prevede l’incremento, per l’anno 2023, di un importo pari a euro 2.427.740
per il Fondo nazionale per le politiche migratorie, istituito presso la Presidenza
del Consiglio.
Ricongiunzione, ai fini previdenziali, dei periodi assicurativi per i
lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti
Si modifica la disciplina della ricongiunzione ai fini previdenziali dei periodi
assicurativi, allineando il rendimento previsto a quello offerto dal sistema
contributivo, pari alla media quinquennale del tasso di crescita del PIL.
Il testo prevede, infine, norme relative all’istituzione del Sistema informativo
per la lotta al caporalato in agricoltura; l’uniformazione dei tempi di
presentazione delle domande di accesso ad Ape sociale e di pensionamento
anticipato con requisito contributivo ridotto; modifiche al Codice del terzo
settore per consentire la partecipazione a distanza alle assemblee; modifiche
relative ai fondi di solidarietà bilaterali.
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INCLUSIONE E ACCESSIBILITÀ
Riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e
l’accessibilità in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e)
della legge 22 dicembre 2021, n. 227 (decreto legislativo –
esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per le disabilità Alessandra
Locatelli, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in
attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e), della legge 22 dicembre 2021,
n. 227, introduce norme relative alla riqualificazione dei servizi pubblici per
l’inclusione e l’accessibilità.
Le disposizioni mirano a garantire l’uniformità della tutela dei lavoratori con
disabilità sul territorio nazionale e l’accessibilità ai servizi forniti dalle
pubbliche amministrazioni ai fini della loro piena inclusione.
Si introduce un’apposita figura qualificata nell’ambito delle pubbliche
amministrazioni, preposta alla programmazione strategica della piena
accessibilità delle amministrazioni da parte delle persone con disabilità. A tale
figura spetta il compito di individuare le modalità e le azioni dirette a realizzare
la piena accessibilità alle amministrazioni, fisica e digitale, da parte dei
cittadini ultrasessantacinquenni e dei cittadini con disabilità; la stessa figura
propone tali attività tra gli obiettivi programmatici e strategici della
performance dell’amministrazione. Inoltre, gli obiettivi di tutela e accessibilità
delle persone con disabilità nell’esercizio delle prestazioni lavorative e
nell’accesso e fruizione dei servizi della pubblica amministrazione entrano a
far parte del sistema di valutazione dei risultati anche in relazione alla
responsabilità dei dirigenti. Infine, si estende il campo di applicazione
dell’azione collettiva nei confronti delle pubbliche amministrazioni nei casi di
mancata attuazione o violazione dei livelli essenziali per l’inclusione sociale e
l’accessibilità delle persone con disabilità o degli obblighi previsti.
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COOPERAZIONE RAFFORZATA SULL’ISTITUZIONE DELLA
PROCURA EUROPEA
Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 2 febbraio
2021, n. 9, recante disposizioni per l’adeguamento della normativa
nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1939 del
Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all’attuazione di una
cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea «EPPO»
(decreto legislativo – esame definitivo)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le
politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e del Ministro della giustizia
Carlo Nordio, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che
introduce disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 2 febbraio
2021, n. 9, recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale
alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre
2017, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione
della Procura europea «EPPO». Il testo tiene conto del parere espresso dalla
sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato.
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MISSIONI INTERNAZIONALI
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del
Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani,
ha deliberato la prosecuzione delle missioni internazionali e delle iniziative di
cooperazione allo sviluppo in corso e l’avvio di nuove missioni internazionali
per il 2023.
La deliberazione è stata approvata previa comunicazione al Presidente della
Repubblica, ai sensi della legge 21 luglio 2016, n. 145.
La delibera è accompagnata da una relazione analitica che ha il fine di:
■ riferire alle Camere sull’andamento delle missioni internazionali delle
Forze armate e delle Forze di polizia, nonché sullo stato degli interventi
di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di
stabilizzazione, per il periodo 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022,
riportando, nelle schede allegate per ciascuna missione, le informazioni
di sintesi;
■ indicare le missioni internazionali che il Governo intende proseguire nel
periodo 1° gennaio 2023-31 dicembre 2023, nonché gli interventi di
cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di
stabilizzazione da porre in essere nel medesimo periodo.
Per quanto riguarda la prosecuzione delle missioni in corso, l’Italia, in
considerazione del complesso quadro geo-strategico, contraddistinto da
persistenti e duraturi fattori di instabilità e aggravato dal conflitto
russo-ucraino, continua a operare nella zona del cosiddetto Mediterraneo
allargato. All’esterno del Mediterraneo allargato, permane l’esigenza di
mantenere una presenza navale nell’area indo-pacifica.
La strategia di impiego dello strumento militare continua a basarsi sulla
tradizionale adesione alle iniziative delle Organizzazioni Internazionali di
riferimento per il nostro Paese (ONU, NATO, EU), non tralasciando la
possibilità di cooperare, all’interno di coalizioni ad hoc, con Paesi e attori con i
quali condividiamo rapporti di collaborazione o alleanze.
Le nuove missioni per l’anno 2023 riguardano la partecipazione di personale
militare alle seguenti:
■ missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in
Ucraina (EUMAM Ucraina);
■ missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya
(EUBAM Libia);
■ missione UE denominata European Union Military Partnership Mission
in Niger (EUMPM Niger);
■ missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso.
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NOMINE
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della
cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha deliberato:
■ la nomina a ministro plenipotenziario del consigliere di ambasciata
Michele Tommasi, Ambasciatore d’Italia in Sudan;
■ la nomina a ministro plenipotenziario del consigliere di ambasciata
Nicola Minasi, Capo dell’Unità di crisi.
Su proposta dello stesso Ministro, il Consiglio dei Ministri ha deliberato:
■ la nomina a ministro plenipotenziario dei consiglieri di ambasciata Elena
Sgarbi (fuori ruolo), Giuseppe Fedele, Michele Cecchi (fuori ruolo),
Massimiliano D’Antuono, Domenico Bellato, Marco Di Ruzza, Stefano
Pontesilli, Maria Chiara Greggi, Cristina Carenza, Roberto Frangione
(fuori ruolo), Filippo La Rosa, Andrea Mazzella, Pasquale Salzano (fuori
ruolo), Andrea Biagini (fuori ruolo) e Andrea Silvestri;
■ il collocamento fuori ruolo, presso l’Agenzia per la Cybersicurezza
Nazionale, dell’ambasciatore Massimo Marotti;
■ il collocamento fuori ruolo del ministro plenipotenziario Nicola Lener
presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segretariato generale,
con l’incarico di Capo della Delegazione per la presidenza italiana del
G7;
■ su proposta del Ministro Tajani e del Ministro della difesa Guido
Crosetto, il collocamento fuori ruolo del ministro plenipotenziario Guido
De Sanctis presso il Ministero della difesa, quale Consigliere
diplomatico del Ministro.
Infine, su proposta del Ministro della difesa Guido Crosetto, il Consiglio dei
Ministri ha deliberato la promozione al grado di generale ispettore capo del
generale ispettore del ruolo normale del Corpo di commissariato aeronautico
in servizio permanente Sergio Walter Maria Li Greci.
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