Il Governo corre ai ripari su superbonus e
Pnrr

Il Governo corre ai ripari su superbonus e
Pnrr


A sorpresa, nel Cdm che si è tenuto giovedì scorso è stata varata una norma
sul superbonus: “Dovevamo intervenire, si rischiava un buco enorme”, ha
sottolineato la premier Giorgia Meloni, sono in ballo 110 miliardi, si tratta di
tre manovre finanziarie, occorre imporre uno stop, è il ragionamento. Per la
premier “c’è qualcuno che è andato in giro dicendo che si potevano
ristrutturare gratis i condomini, ma è stata una follia”, con riferimento all’ex
presidente del Consiglio e ora presidente del M5S Giuseppe Conte.
“Dobbiamo spiegarlo agli italiani, la colpa non è certo nostra”, ha rimarcato
Meloni ricordando anche gli interventi in merito dell’ex premier Mario Draghi.
Ancora più duro il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Se non interveniamo
si rischiano conseguenze sui mercati finanziari”. Nel Cdm tutti comunque
hanno sottolineato l’esigenza di un confronto con tutti gli attori in campo per
sciogliere i nodi sul tavolo. E infatti in conferenza stampa il sottosegretario alla
presidenza Alfredo Mantovano ha annunciato che il Governo incontrerà
lunedì le associazioni di categoria e le imprese.
Il comunicato del Cdm chiarisce che il decreto legge “interviene, in
particolare, per modificare la disciplina riguardante la cessione dei crediti
d’imposta relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio
edilizio, efficienza energetica e superbonus 110%, misure antisismiche,
facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche”, e
chiarisce che l’intervento è sulla cessione del credito “che ha potenzialità
negative sull’incremento del debito pubblico”. Si abrogano le norme che
prevedevano la possibilità di cedere i crediti e si introduce anche il divieto, per
le Pa, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali
maturati. Dopo l’illustrazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti il
Cdm ha votato all’unanimità.
L’altro decreto varato dal Cdm ha portato a una nuova governance del Pnrr
che ora passa sotto la Presidenza del Consiglio che assume il
coordinamento strategico e svolge l’interlocuzione con la Commissione Ue. Si
tratta di “un primo importante passo, che poggerà su un lavoro complessivo
che avrà una valutazione d’insieme”, ha detto il ministro per gli Affari europei,
le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Si rafforzano i poteri
sostitutivi in caso di mancato rispetto da parte delle Regioni degli impegni
finalizzati all’attuazione del Pnrr: “Si dimezzano i termini per provvedere in
caso di inerzia da parte del soggetto attuatore; si prevede la possibilità che il
Commissario possa svolgere una pluralità di atti e/o interventi e provvedere
all’esecuzione dei progetti PNRR o PNC, assicurando il coordinamento
operativo delle varie amministrazioni e soggetti coinvolti. In caso di progetti
infrastrutturali, si estendono al Commissario i poteri propri del Commissario
straordinario delle grandi opere”.
fonte: CENTRO STUDI PARLAMENTARE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.