Contratti a tempo indeterminato: crescita da
record. I dati INPS sul precariato e cassa
integrazione
di Francesco Rodorigo – LEGGI E PRASSI
L’INPS ha pubblicato il 20 ottobre l’osservatorio sul precariato con i dati
aggiornati a luglio 2022. Si registra una crescita record per i contratti a
tempo indeterminato, mai così forte dal 2015 e si conferma la ripresa ai
livelli pre-pandemia. Calo del 70 per cento delle ore di CIG autorizzate
rispetto a settembre 2021
I contratti a tempo indeterminato hanno registrato la crescita maggiore dal
2015.
Questo il dato saliente emerso dall’osservatorio sul precariato, pubblicato
dall’INPS il 20 ottobre 2022.
Si conferma la ripresa dei flussi di lavoro ai livelli pre-pandemia. La crescita
interessa in modo significativo tutte le tipologie contrattuali, comprese le
trasformazioni e i rapporti a termine.
Aumentano, però, anche le cessazioni, secondo lo stesso andamento delle
assunzioni.
Procede, inoltre, il processo di riassorbimento della cassa integrazione che a
settembre registra un calo del 70 per cento delle ore autorizzate rispetto allo
stesso periodo del 2021.
Contratti a tempo indeterminato: crescita record. I dati INPS su
precariato e cassa integrazione
L’INPS ha pubblicato, il 20 ottobre, l’osservatorio sul precariato con i dati
sui i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni)
aggiornati a luglio 2022.
Come si legge nel comunicato stampa, si conferma la ripresa dei livelli
pre-pandemia, obiettivo già raggiunto secondo i dati dello scorso osservatorio.
Nei primi sette mesi del 2022, infatti, si sono registrate oltre 5 milioni di
assunzioni, 5.029.402 per la precisione, con un aumento del 21 per cento rispetto
al 2021.
Lo sviluppo riguarda tutte le tipologie contrattuali, ma il dato che balza
immediatamente agli occhi è la crescita record dei contratti a tempo
indeterminato, più 33 per cento, mai così alta dal 2015.
Anche l’aumento registrato per le varie tipologie di contratto a termine è
significativo:
● tempo determinato, più 20 per cento;
● intermittenti, più 32 per cento;
● apprendistato, più 21 per cento;
● stagionali e somministrati, più 14 per cento.
Continua, poi, la forte crescita delle trasformazioni da tempo determinato, con un
aumento significativo delle assunzioni, più 68 per cento.
Sono in aumento, rispetto al 2021, anche le cessazioni dei rapporti di lavoro,
quasi 4 milioni in totale, per tutte le tipologie contrattuali.
Nonostante questo, continua la crescita del valore del saldo annualizzato, cioè la
differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni, che per luglio 2022 è pari a
609.000 posizioni di lavoro. Secondo la previsione di ANPAL e
UNIONCAMERE, però, la curva è destinata a scendere da qui alla fine dell’anno.
Sono in aumento rispetto al 2021, infine, anche tutte le tipologie di rapporto di
lavoro incentivato. Tuttavia, si rileva per il mese di luglio la flessione dell’Esonero
Giovani e dell’Incentivo Donne, in entrambi i casi imputabile alla mancata proroga
fino a dicembre 2022 della misura al 100 per cento.
Cassa integrazione: calo del 70 per cento delle ore autorizzate
rispetto al 2021
L’INPS, sempre il 20 ottobre 2022, ha pubblicato anche l’osservatorio sulla
cassa integrazione, con i dati relativi al mese di settembre.
La crescita delle assunzioni evidenziata dal rapporto si rispecchia nel processo di
riassorbimento delle ore di cassa integrazione. Rispetto a settembre del 2021,
infatti, si registra un calo del 70 per cento delle ore di CIG autorizzate.
Queste sono state in totale 35,6 milioni (121 milioni l’anno scorso), il 9 per cento
in più rispetto ad agosto, mese che però, complice il periodo estivo, registra
sempre una minore richiesta complessiva.
Continua anche il calo del numero di ore autorizzate per la cassa integrazione
per causali straordinarie e quelle concesse nei fondi di solidarietà, così come la
CIG in deroga che cala quasi del 100 per cento rispetto al 2021.
allegati:
INPS – Comunicato stampa del 20 ottobre 2022
INPS_Osservatorio sulla cassa integrazione_20102022