LAVORO – Decreto lavoratori emergenza climatica: cosa prevede in 13 punti

Decreto lavoratori emergenza climatica :
cosa prevede in 13 punti


La spiegazione chiara e dettagliata di cosa prevede il Decreto lavoratori
emergenza climatica per tutelare dalle alte temperature e dallo stress dovuto
al caldo
Il Consiglio dei Ministri del 26 luglio 2023 ha approvato il Decreto lavoratori
emergenza climatica.
Il testo introduce misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso
di eventi climatici estremi, ma interviene anche sui termini di versamento del
contributo di solidarietà temporaneo.
In questo articolo vi spieghiamo, in modo chiaro, cosa prevede il Decreto
lavoratori emergenza climatica.
COSA PREVEDE IL DECRETO LAVORATORI EMERGENZA CLIMATICA
Il Consiglio dei Ministri del 26 luglio 2023, su proposta del Presidente Giorgia
Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato un
il Decreto lavoratori emergenza climatica. La norma dà ai Ministeri
competenti la possibilità di adottare un protocollo che disciplina le attività
di lavoro – in accordo con associazioni datoriali e sindacati – in risposta alle
elevate temperature estive che hanno interessato tutta Italia.
L’attuale emergenza clima, infatti, ha reso una priorità la protezione dei
lavoratori in materia di salute e sicurezza. Il Decreto entrerà in vigore il
giorno seguente alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale su cui, vi
aggiorneremo. Intanto, vediamo cosa prevede il Decreto lavoratori
emergenza climatica.
1) TERMINI FLESSIBILI PER LA CASSA INTEGRAZIONE
Il Decreto lavoratori emergenza climatica prevede, per le attività lavorative del
periodo che va da luglio a dicembre 2023, la neutralizzazione, ai fini del
calcolo dei limiti di durata massima di cassa integrazione ordinaria, dei periodi
oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per eventi
oggettivamente non evitabili quali le eccezionali emergenze climatiche. La
norma estende anche al settore edile, lapideo e delle escavazioni, lo
strumento della CIGO, già operante per altri settori.
2) OK ALLA CASSA INTEGRAZIONE AGRICOLA PER EVENTI METEO
Il Governo, con il Decreto lavoratori emergenza climatica, introduce la
possibilità di ricorrere al trattamento d’integrazione salariale agricola (CISOA)
a seguito di eccezionali eventi climatici, per le sospensioni o riduzioni
dell’attività lavorativa effettuate nel periodo intercorrente dalla data di
entrata in vigore del Decreto (cioè il giorno seguente alla sua pubblicazione in
GU su cui vi aggiorneremo) fino al 31 dicembre 2023.
La nuova CISOA vale anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro, non
conteggiando tali periodi di trattamento ai fini del raggiungimento della durata
massima di 90 giornate l’anno, stabilita dalla vigente normativa. Il testo
stabilisce che la concessione avvenga da parte della sede INPS
territorialmente competente e che anche l’erogazione sia attribuita
direttamente all’Istituto.
3) VIA ALLE ASSUNZIONI AL MINISTERO DEL LAVORO NEL 2023
Il Decreto prevede un rafforzamento del Ministero del lavoro e delle politiche
sociali. Il Ministero infatti, potrà avviare procedure di reclutamento già nel
2023, mediante concorso pubblico per titoli e prova scritta e orale, per
l’assunzione:
● del personale appartenente all’Area Funzionari;
● del personale dell’area dei funzionari a valere sulle facoltà assunzionali
ordinarie, per specifiche professionalità con competenze in materia di
igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, prevenzione e riduzione delle
condizioni di bisogno, analisi e valutazione delle politiche del lavoro,
gestione dei fondi strutturali e della capacità di investimento,
digitalizzazione, gestione siti web, contrattualistica pubblica.
Ferme restando, a parità di requisiti, le riserve previste dalla Legge 12 marzo
1999, n. 68, il bando può prevedere l’attribuzione di un punteggio doppio per
il titolo di studio richiesto per l’accesso. Ciò vale qualora il titolo sia stato
conseguito non oltre cinque anni prima del termine previsto per la
presentazione della domanda di partecipazione alla procedura di
reclutamento.
A garantire il punteggio extra, è in ogni caso, un’adeguata valorizzazione
della specifica professionalità maturata da soggetti di elevata specializzazione
tecnica che abbiano svolto presso il Ministero del lavoro e delle politiche
sociali attività inerenti alla comunicazione istituzionale.
4) NUOVE ASSUNZIONI AL MINISTERO NEL BIENNIO 2024 2025
Il Decreto autorizza il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nel biennio
2024-2025, a reclutare, con corrispondente incremento della dotazione
organica, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, un
contingente pari a 6 dirigenti di seconda fascia. Saranno assunti mediante
l’indizione di procedure concorsuali pubbliche o anche attraverso lo
scorrimento di vigenti graduatorie di concorsi pubblici.
5) OK AI PROTOCOLLI MINISTERIALI PER I LAVORATORI
Il Decreto lavoratori emergenza climatica prevede che i Ministeri del lavoro e
delle politiche sociali e della salute favoriscano la sottoscrizione di intese tra
organizzazioni datoriali e sindacali per l’adozione di linee guida e
procedure concordate ai fini dell’attuazione delle previsioni del Decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. I Ministeri
potranno recepire queste intese con un proprio Decreto.
6) NUOVI OBBLIGHI PER I DATORI DI LAVORO
Il Protocollo inserito come nuova disciplina per la tutela dei lavoratori nel
Decreto sull’emergenza climatica 2023, stabilisce i seguenti nuovi obblighi per
i datori di lavoro:
● valutazione dei rischi dovuti alle ondate di calore, temperature alte
o percepite tali ed effetti sulla salute;
● valutazione dei fattori che contribuiscono all’insorgenza delle
patologie da calore, compresi i rischi maggiori derivanti da età, stato di
salute e condizioni generali del lavoratore.
7) NUOVE REGOLE SULLA SORVEGLIANZA SANITARIA
Il protocollo citato dal Decreto prevede anche nuove regole sulla sorveglianza
sanitaria. Ovvero, il testo suggerisce ai datori di lavoro la possibilità di
programmare esami medici periodici per i lavoratori esposti a condizioni
di caldo estremo, per individuare eventuali condizioni preesistenti che
possano aumentare il rischio di stress da caldo.
Sarebbe opportuno avviare un sistema di supervisione mediante formazione
specifica dei preposti volta a riconoscere i sintomi di stress da caldo e colpo di
calore e ad agire tempestivamente per attivare una procedura di emergenza.
Da prevedere, anche il trasporto immediato del lavoratore interessato in
un’area sicura e la contestuale chiamata dei soccorsi.
8) OBBLIGO DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE
Il datore di lavoro, per garantire la tutela dei lavoratori, deve prevedere la
formazione e informazione, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, per
tutti i lavoratori sui rischi correlati al caldo, sulle misure di prevenzione,
sulle procedure da seguire e sui comportamenti adeguati da tenere. L’obiettivo
è aumentare la consapevolezza dei lavoratori sugli effetti dello stress da caldo
sulla salute e sulle misure di prevenzione e protezione da adottare. È
importante che la formazione/informazione tenga conto anche della presenza
di lavoratori di lingua straniera. Oltre che per i lavoratori, si deve prevedere
la info – formazione anche per i preposti e l’addetto al primo soccorso.
9) REGOLE SU IDRATAZIONE, ABITI E DPI
Secondo quanto stabilito dal decreto, il datore di lavoro deve:
● rendere disponibile e facilmente accessibile acqua potabile e
acqua per rinfrescarsi, nonché installare contenitori per l’acqua in
diverse postazioni sul luogo di lavoro;
● vietare in modo esplicito il consumo di bevande alcoliche (anche a
bassa gradazione quali birra e vino) durante l’attività lavorativa,
compreso i pasti;
● garantire il facile accesso ai servizi igienici, tenuto conto della
maggiore e frequente idratazione;
● informare in merito all’indossare, se possibile, abiti leggeri in fibre
naturali, traspiranti e di colore chiaro e che ricoprano buona parte del
corpo, per evitare di lavorare a pelle nuda e un copricapo con visiera o
a tesa larga;
● vietare lo svolgimento delle attività lavorative con parti del corpo
interamente scoperte;
● consegnare indumenti da lavoro e DPI (quando previsti) adeguati
alle alte temperature;
● fornire crema solare ad alta protezione (quale DPI) su specifica
prescrizione del medico competente.
10) RIORGANIZZAZIONE TURNI DI LAVORO
Il datore di lavoro sulla base della valutazione dei rischi legati al caldo
interviene sull’organizzazione dei piani di lavoro per eliminare o, quando non
possibile, ridurre l’esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature o
percepite tali. A tal fine, dovrà considerare a priorità di adozione, tra le altre, le
seguenti soluzioni organizzative:
● riprogrammare in giorni con condizioni meteo-climatiche più
favorevoli le attività non prioritarie e da svolgersi all’aperto;
● pianificare le attività che richiedono un maggiore sforzo fisico
durante i momenti più freschi della giornata;
● prevedere l’alternanza dei turni tra i lavoratori in modo da
minimizzare l’esposizione individuale al caldo o al sole diretto;
● prevedere interruzioni del lavoro in casi estremi, quando il rischio di
patologie da calore è molto alto. Inoltre, può prevedere la variazione
dell’inizio dei lavori;
● evitare che i lavoratori svolgano la propria attività da soli, al fine di
assicurare, in caso di necessità, l’attivazione immediata del soccorso;
● incaricare i preposti, dopo una formazione specifica, di svolgere
una supervisione volta a riconoscere i sintomi di stress da caldo e
colpo di calore al fine di agire tempestivamente per attivare una
procedura di emergenza.
11) OBBLIGO DI PAUSE
Il protocollo citato dal Decreto lavoratori emergenza climatica prevede anche
che devono essere garantite pause brevi ma frequenti, al fine di assicurare
al lavoratore un adeguato ristoro. Infatti, l’assenza di pause pianificate rallenta
il ritmo di lavoro e aumenta il rischio di errore umano. Il datore di lavoro, deve
poi, per quanto possibile:
● assicurare la disponibilità di aree completamente ombreggiate o
climatizzate per le pause, compresa la pausa pranzo;
● prevedere, compatibilmente con l’attività lavorativa svolta, segnali
acustici, messaggi audio, qualsiasi tipo di comunicazione efficace per
ricordare ai lavoratori di effettuare pause al fresco per la reidratazione e
il rinfrescamento;
● se prevista la mensa aziendale, garantire che vengano preparati pasti
adeguati ricchi in frutta e verdura, evitando cibi ricchi di grassi e sale,
oltre alla totale assenza di bevande alcoliche (anche a bassa
gradazione).
12) VIA AL MONITORAGGIO METEO E ALLA VIGILANZA
Il Protocollo connesso al Decreto inoltre, sollecita le segnalazioni da parte
dei lavoratori e delle loro rappresentanze nel caso di rilievo dell’assenza di
misure prevenzionali appropriate o del mancato riconoscimento dei diritti di
tutela nei termini di quanto previsto dal testo.
La norma prevede anche che il datore di lavoro, al fine di attivare
tempestivamente tutte le misure di prevenzione e protezione in caso di
elevate temperature, è tenuto ad effettuare un costante monitoraggio
preventivo delle condizioni meteorologiche.
13) NUOVI TERMINI PER ALCUNE SCADENZE FISCALI
Oltre alle misure per i lavoratori, il Decreto lavoratori emergenza climatica
stabilisce anche che, entro il 30 novembre 2023, possa essere versato, in
quota parte, il contributo di solidarietà previsto dalla Legge di Bilancio
2023 da parte di determinati soggetti operanti nel settore energetico senza
applicazione di sanzioni e interessi. Il testo ha anche introdotto, infine, norme
per il rinvio del versamento del cosiddetto “pay back” nelle forniture di
dispositivi medici.
IL TESTO DEL DECRETO LAVORATORI EMERGENZA CLIMATICA
Non è ancora disponibile il testo ufficiale del Decreto lavoratori emergenza
climatica che sarà in vigore il giorno seguente alla sua pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale su cui vi aggiorneremo. Intanto, mettiamo a vostra
disposizione il testo bozza del Decreto (Pdf 136 Kb) e il testo bozza (Pdf
277 Kb) del Protocollo per la tutela dei lavoratori connesso al Decreto, con le
misure da adottare contro il caldo. Vi invitiamo anche a leggere il comunicato
stampa ufficiale del Governo sulla norma.

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