Decreto lavoro 2023: testo bozza e
anticipazioni
Cosa prevede il Decreto lavoro 2023 in via di definizione dal Governo per una
riforma radicale su Reddito di Cittadinanza, pensioni e incentivi per
assunzioni
Arrivano le prime anticipazioni sul Decreto lavoro 2023, tuttora in fase di
definizione, che a breve sarà valutato dal Consiglio dei Ministri.
Una volta entrato in vigore, il testo è destinato a cambiare il Reddito di
Cittadinanza, le pensioni e il mondo professionale con l’entrata in vigore di
nuove misure di inclusione sociale e lavorativa.
In questo articolo vi spieghiamo in modo semplice e chiaro cosa prevede il
testo, non ancora definitivo, del Decreto lavoro 2023 e quali novità introduce.
COSA PREVEDE IL DECRETO LAVORO 2023
Le prime anticipazioni sul Decreto Lavoro 2023 confermano l’arrivo di una
serie di misure di reinserimento lavorativo come GIL (Garanzia per
l’inclusione), GAL (Garanzia per l’attivazione lavorativa) e PAL (Prestazione di
accompagnamento al lavoro) che dovrebbero prendere il posto del Reddito di
Cittadinanza già dal prossimo autunno.
Inoltre, la bozza del testo – ancora non definitivo e tuttora in fase di redazione
– introduce anche novità su assunzioni per giovani under 30, APE sociale
e assegno unico.
Vediamo insieme cosa prevede il testo ma, vi ricordiamo, che si tratta tuttora
di una bozza in via di definizione e su cui si deve ancora pronunciare il
Consiglio dei Ministri. Vi aggiorneremo, man mano, su novità e modifiche.
REDDITO DI CITTADINANZA DIVENTA MIA
Come vi abbiamo anticipato in questa guida, dal 1° gennaio 2024 sono in
arrivo delle nuove misure che andranno a sostituire il Reddito di
Cittadinanza. Si tratta di un pacchetto di MIA (acronimo che significa: misure
di inclusione attiva) che si distinguono per platea e criteri. Saranno gestite da
un nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa –
SIISL, con l’aiuto di INPS. Stando alla prima bozza del nuovo Decreto lavoro
2023, tali misure sono 3, ovvero:
● garanzia per l’inclusione (GIL) attiva dal 1° gennaio 2024. È pari a
500 euro al mese (erogabile per massimo 18 mesi) a cui può essere
integrata la quota di affitto, pari a 280 euro extra mensili, fino a un
massimo di 3.360 euro all’anno. Tale misura è destinata alle famiglie al
cui interno si trovano almeno una persona disabile, almeno un minore,
un ultra 60enne o una persona titolare di invalidità civile. Per ottenere
GIL occorre possedere un ISEE non superiore a 7.200 euro all’anno, e
un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro.
Inoltre, conti correnti con disponibilità non superiori a 10.000 euro;
● garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL), attiva dal 1° gennaio
- È pari a 350 euro al mese ed è un aiuto “personale” e non
familiare. Viene erogato per 12 mensilità, senza possibilità di rinnovo. Il
beneficio economico, per il secondo richiedente, nell’ambito nel
medesimo
nucleo familiare, è pari a 175 euro. Hanno diritto al GAL gli individui di
età compresa tra 18 e 59 anni, ma che si trovano al di sotto della soglia
di povertà assoluta (ISEE non superiore a 6.000 euro all’anno) e che
sottoscrivono il Patto per il lavoro entro 12 giorni dalla richiesta;
● prestazione di accompagnamento al lavoro (PAL) attiva dal 1°
settembre 2023. Si tratta di una misura che possono richiedere i
beneficiari del RdC al momento della scadenza nel corso del 2023 del
periodo massimo di 7 mesi di fruizione del beneficio, abbiano
sottoscritto il patto per il lavoro, siano inseriti in misure di politica attiva
del lavoro (programma GOL), inclusi lavori socialmente utili e servizio
civile. Il PAL è un’indennità
mensile di 350 euro per ciascun richiedente. Il beneficio economico, per
il secondo richiedente, nell’ambito del medesimo nucleo familiare, è pari
a 175 euro.
Vi aggiorneremo non appena saranno definiti i criteri sulla decadenza dal
nuovo RdC e le modalità sulle offerte da considerare congrue.
Poi, a differenza di chi dà come “certe” la nuova triplice suddivisione del
RdC in GAL, GIL e PAL, noi vi ricordiamo che la trasformazione del Reddito
di Cittadinanza in MIA con il Decreto lavoro 2023 è ancora in fase di
definizione.
Vi aggiorneremo su questo punto non appena le notizie saranno certe.
PIÙ CONTROLLI SUL NUOVO RDC
Al fine di consentire un efficace svolgimento dell’attività di vigilanza sulla
sussistenza di circostanze che comportano la decadenza dalla GAL, PAL o
GIL, nonché su altri fenomeni di violazione in materia di lavoro e legislazione
sociale, la bozza del Decreto lavoro 2023 intensifica i controlli. Il personale
ispettivo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro avrà a tal fine accesso:
● a tutte le informazioni e le banche dati, sia in forma analitica che
aggregata, trattate dall’INPS;
● alle informazioni collegate ai requisiti e alle condizioni per accedere e
conservare il beneficio.
Con Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, saranno definiti
criteri e modalità. Intanto, il Governo prevede anche l’avvio di un piano
triennale di contrasto all’irregolare percezione della Garanzia per
l’Inclusione, contenente le misure di contrasto e la strategia dell’attività
ispettiva. Ciò in linea con quanto previsto dal Piano Nazionale lotta al
Lavoro Sommerso.
STRETTA SUI FURBETTI DEL NUOVO RDC
Previste anche pene più severe per i furbetti, tra cui:
● da 2 a 6 anni per false dichiarazioni;
● da 1 a 3 anni per l’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o
del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre
informazioni dovute e rilevanti ai fini del mantenimento del beneficio.
NUOVI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI
Il testo bozza del Decreto lavoro 2023 prevede degli incentivi per chi assume.
Ovvero, la norma:
● introduce un nuovo bonus assunzione giovani under 30, ovvero un
contributo per le assunzioni di giovani under 30 effettuate nel secondo
semestre 2023, ossia dal 1° giugno al 31 dicembre 2023. Cioè, ai datori
privati che assumono under 30 Neet, registrati al Programma Operativo
Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” viene riconosciuto un
incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione
mensile lorda imponibile ai fini previdenziali;
● conferma l’esonero totale dai contributi dovuti (escluso INAIL) ai
datori di lavoro privati che assumono i beneficiari della Garanzia per
l’Inclusione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato,
pieno o parziale, o anche mediante contratto di apprendistato. Se volete
ulteriori dettagli per come funziona lo sgravio fiscale introdotto dalla
Legge di Bilancio 2023 per chi assume coloro che sono beneficiari del
RdC, vi consigliamo di leggere questo focus.
Se volete scoprire quali sono tutte le agevolazioni già in vigore, vi invitiamo a
leggere l’approfondimento sugli incentivi alle assunzioni 2023.
PIÙ CONTROLLI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
Il Governo, nella bozza del Decreto lavoro 2023 ha introdotto anche nuovi
obblighi e regole di controllo più severe per garantire la sicurezza dei
lavoratori. Il testo prevede, a tal fine, una serie di modifiche al Decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 su condizioni sanitarie, monitoraggio e
formazione. Previste nuove tutele assicurative anche per il personale interno
ed esterno delle scuole paritarie, degli ITS e di tutti gli istituti di formazione
legalmente riconosciuti.
INDENNIZZO PER STUDENTI DECEDUTI
Il testo del Decreto lavoro 2023 in bozza stanzia in un nuovo fondo realizzato
ad hoc 10 milioni di euro per l’anno 2023 e 2 milioni di euro annui, a
decorrere dal 2024, per garantire indennizzi alle famiglie di studenti morti
durante la formazione.
Come vi spieghiamo nel nostro focus sul fondo incidenti mortali per
l’alternanza scuola lavoro, lo scopo della misura è riconoscere un sostegno
economico ai familiari degli studenti deceduti a seguito di infortuni occorsi
dopo il 1° gennaio 2018.
Vale per gli studenti delle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado,
anche privati, comprese le strutture formative per i percorsi di istruzione e
formazione professionale e le Università.
NUOVI AUMENTI PER L’ASSEGNO UNICO FIGLI
Il nuovo Decreto – ancora da definire e assolutamente provvisorio – prevede
la maggiorazione di 30 euro non solo per i figli con entrambi i genitori titolari di
reddito da lavoro, ma per gli orfani con un solo genitore lavoratore. Il rialzo
vale per chi ha un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro (poi l’importo cala). Se
volete conoscere i dettagli sulla normativa ora in vigore, vi invitiamo a leggere
l’approfondimento sull’assegno unico figli e come è cambiato con la Legge
di Bilancio 2023. Vi consigliamo anche di leggere questo approfondimento
dedicato in modo specifico agli aumenti.
POTENZIATO IL FONDO NUOVE COMPETENZE
Il Decreto lavoro in fase di redazione incrementa il Fondo nuove
competenze nel periodo di programmazione 2021-2027 con le risorse
rinvenienti dal Piano nazionale Giovani, donne, lavoro, cofinanziato dal Fondo
sociale europeo +, identificate in sede di programmazione. Vi aggiorneremo
sui dettagli.
NUOVI FONDI PER IL BONUS TRASPORTI
Il testo ancora in bozza prevede nuovi fondi per il bonus trasporti 2023
relativamente alle richieste di rimborso pervenute al Ministero del lavoro e
delle politiche sociali oltre la data del 31 dicembre 2022 ed entro il 28
febbraio 2023. Non appena vi saranno novità sulla domanda bonus
trasporti in tal senso, vi aggiorneremo. Intanto, vi consigliamo di leggere le
nostre FAQ sul bonus trasporti.
NOVITÀ ACCESSO APE SOCIALE
In tema di pensioni, il Decreto lavoro 2023 prevede, dal 1° gennaio 2023, tre
scadenze identiche per la presentazione delle domande, per il riconoscimento
delle condizioni per l’accesso all’APE sociale e per il pensionamento
anticipato con requisito contributivo ridotto per i lavoratori precoci, che vi
illustriamo in questa guida. In particolare, le scadenze sono:
● 31 marzo;
● 15 luglio.
La scadenza non deve essere, comunque, oltre il 30 novembre di ciascun
anno.
CAMBIA LA SANZIONE PER OMESSO VERSAMENTO
La bozza del Decreto lavoro disciplina delle sanzioni amministrative in caso di
omesso versamento delle ritenute previdenziali. Sarà calcolata a partire
da una volta e mezza a quattro volte l’importo omesso (prima era da 10.000 a
50.000 euro).
CAMBIANO LE REGOLE DEI CONTRATTI A TERMINE
Sebbene bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per avere
certezza sulle misure previste dal Decreto lavoro in via di definizione, la bozza
chiarisce che le nuove causali per i contratti a termine sono quelle che
seguono:
● particolari esigenze previste dai CCNL, sottoscritti dalle associazioni
sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
oppure dalle rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla
rappresentanza sindacale unitaria;
● particolari esigenze di ambito tecnico, organizzativo e produttivo
rintracciate dalle parti in mancanza della previsione della contrattazione
collettiva, previa certificazione delle stesse presso una delle apposite
commissioni;
● necessità di sostituzione di altri dipendenti.
Vi aggiorneremo appena queste regole saranno confermate ed entreranno in
vigore.
PROROGA CONTRATTO DI ESPANSIONE PENSIONE
Il testo bozza del Decreto lavoro 2023 decide anche per la proroga del
contratto di espansione per pensione anticipata. La misura, che vi
illustriamo in questa guida, sarà valida fino al 2025. Permetterà di uscire dal
lavoro 5 anni prima del previsto tramite un accordo con l’azienda. Il contratto
di espansione vale per le aziende con un limite minimo di 50 unità
lavorative in organico.
IL TESTO BOZZA DEL DECRETO LAVORO 2023
Mettiamo a vostra disposizione il testo bozza (Pdf 742 Kb) del Decreto lavoro
- Vi aggiorneremo non appena sarà approvato e reso definitivo dalla
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Vi invitiamo a non fidarvi di chi spiega le misure previste dal Decreto lavoro
come se fossero già certe, perché la strada verso l’approvazione è lunga e
sicuramente ci saranno modifiche.