Percettori del reddito di cittadinanza e
disoccupati: verso il lavoro con il
Programma GOL …………
Dai percettori del reddito di cittadinanza ai disoccupati, sono quasi
200.000 le persone formate dal Programma GOL per l’ingresso nel
mondo del lavoro. Di questo passo l’Italia raggiungerà l’obiettivo UE in
anticipo rispetto a quanto previsto. Grazie alla personalizzazione degli
interventi il programma è un ottimo strumento per la lotta alla
disoccupazione
Percettori reddito di cittadinanza e disoccupati, il Programma GOL funziona e
con ottimi risultati.
Si tratta di un servizio per migliorare l’inserimento lavorativo delle persone, in
particolare i percettori di ammortizzatori sociali o altri sostegni al reddito, i
lavoratori fragili e chi non ha un impiego.
Sono stati attivati quasi 200.000 percorsi per facilitare l’inserimento dei
beneficiari nel mondo del lavoro. Sono questi i dati forniti da ANPAL e rilanciati
dal comunicato stampa del Ministero del Lavoro del 21 settembre 2022.
Con il ritmo attuale l’Italia raggiungerà l’obiettivo europeo di 300.000 presi in
carico dal Programma con tre mesi di anticipo rispetto a quanto concordato
con la Commissione Europea.
Questo anche grazie alle nuove tecniche di profilazione quantitativa e
qualitativa permettono di identificare il percorso migliore per gli utenti e di
rappresentare le probabilità di trovare occupazione in modo più accurato e
rapido.
Percettori reddito di cittadinanza e disoccupati: verso il lavoro con
il Programma GOL
L’attuazione del Programma Nazionale Garanzia Occupabilità Lavoratori
(GOL) sta proseguendo a gonfie vele per i percettori del reddito di
cittadinanza, i disoccupati e i lavoratori fragili.
Come si legge nel comunicato stampa del Ministero del Lavoro del 21
settembre 2022, infatti, sono già quasi 200.000 i beneficiari che hanno attivato
i vari percorsi previsti per formarsi e avvicinarsi alle richieste del mondo del
lavoro.
Mantenendo una crescita del genere si prevede di raggiungere l’obiettivo
comunitario dei 300 mila presi in carico già ad ottobre, con ben 3 mesi di
anticipo rispetto alla tabella di marcia stabilita con la Commissione Europea.
La riforma delle politiche attive del lavoro, infatti, è uno degli obiettivi previsti
dal Piano nazionale di ripresa e Resilienza, finanziato con circa 5 miliardi di
euro.
I percettori del reddito di cittadinanza, così come di altri ammortizzatori
sociali o sostegni al reddito, insieme ai disoccupati, i lavoratori fragili e i
cosiddetti working poor, sono tra i destinatari del Programma gestito da
ANPAL (l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro).
La disoccupazione e il fenomeno della povertà lavorativa (lavoratori che non
guadagnano abbastanza per poter vivere una vita dignitosa) sono un
problema rilevante in Italia, che da anni si cerca di arginare.
Nonostante i flussi di assunzioni siano tornati a livelli pre-pandemia e la
ripresa abbia fatto registrare un tasso di occupazione molto alto, sono ancora
molte le persone che non riescono a trovare opportunità adeguate.
Una possibile soluzione potrebbe essere l’introduzione di un salario minimo,
per cui è già stato raggiunto l’accordo a livello europeo, ma il percorso in
questo senso è ancora lungo e per nulla definito.
Una soluzione già implementata per facilitare la ricerca di un impiego, invece,
è proprio il Programma GOL, che ha l’obiettivo di migliorare l’inserimento
lavorativo delle persone, offrendo percorsi personalizzati di ingresso o
reingresso al lavoro.
Programma GOL: la personalizzazione degli interventi è uno degli
aspetti fondamentali del successo
Buona parte del successo del Programma deriva dalla personalizzazione degli
interventi a favore dei beneficiari.
Recentemente, ANPAL ha introdotto dei nuovi strumenti per rendere più
efficace l’assessment degli utenti. Sono state implementate le modalità di
profilazione quantitativa e qualitativa, che permettono di valutare in modo più
preciso il livello di occupabilità dei fruitori del servizio e la loro distanza dal
mercato del lavoro.
La prima sfrutta non solo le informazioni fornite dal lavoratore stesso, ma
anche i database amministrativi, per rappresentare in maniera accurata la
probabilità di trovare lavoro entro un certo periodo di tempo.
La seconda, invece, tramite colloqui approfonditi, permette di verificare la
distanza dal mondo del lavoro e identificare il percorso migliore tra quelli
previsti, cioè reinserimento lavorativo, aggiornamento, riqualificazione,
inclusione e ricollocazione collettiva.
Come ha sottolineato il commissario ANPAL, Raffaele Tangorra:
“l’attivazione di GOL, al di là dei numeri, si sta traducendo anche in un
significativo cambiamento nel ruolo dei centri per l’impiego. I CPI sono ora
chiamati a farsi carico dei bisogni reali delle persone, con servizi
individualizzati.”
Si tratta di una possibilità di riscatto per i centri per l’impiego, dopo le difficoltà
emerse con la sfida del reddito di cittadinanza nonostante l’inserimento dei
navigator.
Come mostrato dai dati dell’INAPP dello scorso giugno, inoltre, i CPI
riescono a trovare un impiego solamente al 4 per cento dei loro utenti,
perdendo di gran lunga nel confronto con canali di ricerca informali, cioè
contatti, conoscenti, amici o parenti.
Il successo del Programma GOL, dunque, sembra essere una spinta alle
politiche attive che si aspettava da tempo.
Nei prossimi mesi, spiega Tangorra, ANPAL monitorerà anche l’integrazione
con i soggetti privati accreditati, per la concreta erogazione delle misure di
politica attiva. Quello che è certo è che, come mostrano i dati della nota di
monitoraggio, al momento il Programma sta funzionando come auspicato.