Libero e Virgilio, in corso il ripristino delle
email. Quali risarcimenti per gli utenti?

Libero e Virgilio, in corso il ripristino delle
email. Quali risarcimenti per gli utenti?


di Alessandro Longo
Altroconsumo chiede a Italiaonline di prevedere una forma di ristoro o
un rimborso forfetario a titolo di risarcimento per gli utenti
ItaliaOnLine ha comunicato che ha iniziato a ripristinare le caselle di posta
elettronica di Libero e Virgilio – circa 9 milioni – che erano bloccate da
domenica sera. «È stato infatti avviato il processo di rimessa online della
Libero Mail e della Virgilio Mail, che coinvolge solo una prima parte della
customer base. Nelle prossime ore, progressivamente, tutte le caselle
torneranno pienamente attive», comunica infatti l’azienda.
In precedenza l’azienda aveva spiegato anche i motivi tecnici del blocco.Se
tutto va bene, insomma, saranno alla fine 4-5 giorni di down per quello che è il
più usato fornitore di posta elettronica in Italia (dopo Gmail). Un record, come
molti hanno commentato sui social.
«Nel 2023 un disservizio così lungo è fuori mercato», ha twittato Enrico
Pagliarini, che sul tema ha anche commentato al Gr24 di Radio24 martedì
sera. Intanto anche le associazioni consumatori cominciano a scaldarsi:
Altroconsumo sul proprio sito invita gli utenti a reclamare per avere una forma
di risarcimento danni e chiede a ItaliaOnline di offrirlo.
«In questa nuova comunicazione, vogliamo iniziare scusandoci ancora una
volta con i nostri utenti per il disagio e il disservizio. Leggiamo i vostri
commenti e comprendiamo. Ma vogliamo soprattutto, ora che siamo in grado
di farlo, condividere con voi maggiori informazioni sull’accaduto, sul lavoro che
stiamo facendo e dare un orizzonte temporale per la risoluzione del
problema».
Le cause del disservizio
Così esordisce la nota dell’azienda, che poi prosegue con i motivi tecnici del
blocco. «Nelle scorse settimane, al fine di offrire un servizio sempre migliore e
sempre più aggiornato, abbiamo introdotto un’innovativa tecnologia di storage
a supporto delle nostre caselle mail, fornita da un vendor esterno, un
produttore di tecnologie di storage utilizzato da alcune delle più grandi società
al mondo».
Il baco
Il problema: «Purtroppo, un bug del sistema operativo ne ha compromesso il
corretto funzionamento e, di conseguenza, quello delle caselle di posta
presenti su di esso. Il vendor sta lavorando incessantemente per la risoluzione
del problema, creando un fix per la soluzione della problematica, con il
supporto di tutti i nostri team interni. Trattandosi però di un bug a livello di
sistema operativo, la soluzione sta richiedendo i tempi tecnici di sviluppo, con
l’obiettivo primario di tutelare l’integrità dei dati”.In una precedente
comunicazione, l’azienda aveva chiarito che i dati degli utenti – le loro mail –
non sono a rischio; e aveva escluso un attacco hacker.
«I tempi sono stati lunghi finora, ce ne rendiamo conto. Da 25 anni siamo il
fornitore mail degli italiani, i nostri utenti non sono sparsi per il mondo, ma
sono i nostri vicini di casa, i nostri amici e parenti, i professionisti del nostro
Paese. Non possiamo dunque non avere come priorità la tutela dei dati degli
italiani, perché sono la nostra forza. Per questo vogliamo riaprire le caselle in
maniera definitiva e stabile».«Prevediamo di ripristinare la Libero Mail e la
Virgilio Mail entro le prossime 24/48 ore. Siamo consapevoli che questo crea
difficoltà ai nostri utenti, ma il nostro essere il provider di posta degli italiani, ci
impone la massima serietà. Come sempre, comunicheremo eventuali
aggiornamenti attraverso i nostri touchpoint».
Le polemiche
Così si chiude la lettera, mentre proseguono le polemiche sui social dei tanti
utenti, alcuni dei quali avevano un account a pagamento e lo usavano per fini
professionali. Per gestire clienti, pazienti. Il tema rimborsi a questi utenti non è
stato ancora toccato dall’azienda. Un altro capitolo che si aprirà è quello della
richiesta risarcimenti, probabilmente, e sarà lavoro di avvocati e associazioni
consumatori, che in passato per casi simili si sono mossi con tempestività.
Come per il down di Ovh (2021) e di Aruba (2011), da cui, per colpa di un
incendio, migliaia di siti e domini sono rimasti inaccessibili. Ma per ora il
disservizio più lungo è stato di 24 ore circa, in Italia.
I possibili ristori
ItaliaOnline detiene un nuovo record.«Abbiamo recuperato i contratti di Virgilio
email e Libero email e abbiamo trovato una clausola davvero “furba” che limita
la responsabilità dell’azienda in caso di disservizi e mancato funzionamento.
Clausola che a nostro avviso non può essere applicata in maniera così
generica», scrive Altroconsumo. «Ci sono gli estremi per reclamare; come già
molti stanno facendo, ti invitiamo a fare un reclamo attraverso la nostra
piattaforma Reclama Facile argomentando i danni subiti». «Anche
Altroconsumo chiede a Italiaonline di prevedere una forma di ristoro o un
rimborso forfetario a titolo di risarcimento per gli utenti, per il mancato utilizzo
del servizio di email; è vero che in molti casi si tratta di un servizio gratuito ma
resta comunque il diritto dei consumatori ad avere servizi adeguati, anche
perché l’attività è di certo remunerativa per Italiaonline i cui guadagni sono
collegati ai messaggi pubblicitari che veicola anche nel servizio di email».


di Alessandro Longo
Altroconsumo chiede a Italiaonline di prevedere una forma di ristoro o
un rimborso forfetario a titolo di risarcimento per gli utenti
ItaliaOnLine ha comunicato che ha iniziato a ripristinare le caselle di posta
elettronica di Libero e Virgilio – circa 9 milioni – che erano bloccate da
domenica sera. «È stato infatti avviato il processo di rimessa online della
Libero Mail e della Virgilio Mail, che coinvolge solo una prima parte della
customer base. Nelle prossime ore, progressivamente, tutte le caselle
torneranno pienamente attive», comunica infatti l’azienda.
In precedenza l’azienda aveva spiegato anche i motivi tecnici del blocco.Se
tutto va bene, insomma, saranno alla fine 4-5 giorni di down per quello che è il
più usato fornitore di posta elettronica in Italia (dopo Gmail). Un record, come
molti hanno commentato sui social.
«Nel 2023 un disservizio così lungo è fuori mercato», ha twittato Enrico
Pagliarini, che sul tema ha anche commentato al Gr24 di Radio24 martedì
sera. Intanto anche le associazioni consumatori cominciano a scaldarsi:
Altroconsumo sul proprio sito invita gli utenti a reclamare per avere una forma
di risarcimento danni e chiede a ItaliaOnline di offrirlo.
«In questa nuova comunicazione, vogliamo iniziare scusandoci ancora una
volta con i nostri utenti per il disagio e il disservizio. Leggiamo i vostri
commenti e comprendiamo. Ma vogliamo soprattutto, ora che siamo in grado
di farlo, condividere con voi maggiori informazioni sull’accaduto, sul lavoro che
stiamo facendo e dare un orizzonte temporale per la risoluzione del
problema».
Le cause del disservizio
Così esordisce la nota dell’azienda, che poi prosegue con i motivi tecnici del
blocco. «Nelle scorse settimane, al fine di offrire un servizio sempre migliore e
sempre più aggiornato, abbiamo introdotto un’innovativa tecnologia di storage
a supporto delle nostre caselle mail, fornita da un vendor esterno, un
produttore di tecnologie di storage utilizzato da alcune delle più grandi società
al mondo».
Il baco
Il problema: «Purtroppo, un bug del sistema operativo ne ha compromesso il
corretto funzionamento e, di conseguenza, quello delle caselle di posta
presenti su di esso. Il vendor sta lavorando incessantemente per la risoluzione
del problema, creando un fix per la soluzione della problematica, con il
supporto di tutti i nostri team interni. Trattandosi però di un bug a livello di
sistema operativo, la soluzione sta richiedendo i tempi tecnici di sviluppo, con
l’obiettivo primario di tutelare l’integrità dei dati”.In una precedente
comunicazione, l’azienda aveva chiarito che i dati degli utenti – le loro mail –
non sono a rischio; e aveva escluso un attacco hacker.
«I tempi sono stati lunghi finora, ce ne rendiamo conto. Da 25 anni siamo il
fornitore mail degli italiani, i nostri utenti non sono sparsi per il mondo, ma
sono i nostri vicini di casa, i nostri amici e parenti, i professionisti del nostro
Paese. Non possiamo dunque non avere come priorità la tutela dei dati degli
italiani, perché sono la nostra forza. Per questo vogliamo riaprire le caselle in
maniera definitiva e stabile».«Prevediamo di ripristinare la Libero Mail e la
Virgilio Mail entro le prossime 24/48 ore. Siamo consapevoli che questo crea
difficoltà ai nostri utenti, ma il nostro essere il provider di posta degli italiani, ci
impone la massima serietà. Come sempre, comunicheremo eventuali
aggiornamenti attraverso i nostri touchpoint».
Le polemiche
Così si chiude la lettera, mentre proseguono le polemiche sui social dei tanti
utenti, alcuni dei quali avevano un account a pagamento e lo usavano per fini
professionali. Per gestire clienti, pazienti. Il tema rimborsi a questi utenti non è
stato ancora toccato dall’azienda. Un altro capitolo che si aprirà è quello della
richiesta risarcimenti, probabilmente, e sarà lavoro di avvocati e associazioni
consumatori, che in passato per casi simili si sono mossi con tempestività.
Come per il down di Ovh (2021) e di Aruba (2011), da cui, per colpa di un
incendio, migliaia di siti e domini sono rimasti inaccessibili. Ma per ora il
disservizio più lungo è stato di 24 ore circa, in Italia.
I possibili ristori
ItaliaOnline detiene un nuovo record.«Abbiamo recuperato i contratti di Virgilio
email e Libero email e abbiamo trovato una clausola davvero “furba” che limita
la responsabilità dell’azienda in caso di disservizi e mancato funzionamento.
Clausola che a nostro avviso non può essere applicata in maniera così
generica», scrive Altroconsumo. «Ci sono gli estremi per reclamare; come già
molti stanno facendo, ti invitiamo a fare un reclamo attraverso la nostra
piattaforma Reclama Facile argomentando i danni subiti». «Anche
Altroconsumo chiede a Italiaonline di prevedere una forma di ristoro o un
rimborso forfetario a titolo di risarcimento per gli utenti, per il mancato utilizzo
del servizio di email; è vero che in molti casi si tratta di un servizio gratuito ma
resta comunque il diritto dei consumatori ad avere servizi adeguati, anche
perché l’attività è di certo remunerativa per Italiaonline i cui guadagni sono
collegati ai messaggi pubblicitari che veicola anche nel servizio di email».

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