Nuovi bonus Covid: contributo a fondo perduto
in arrivo, ecco per chi
di Chiara Esposito
Si torna a parlare di sostegno alle imprese e lo si fa con i nuovi bonus in arrivo
per le attività maggiormente colpite dalla crisi pandemica. Le somme in
questione saranno destinate però solo alle imprese che soddisfano tutti i pre
requisiti indicati nella norma presentata dal Ministero dello Sviluppo
Economico e dal Ministero dell’economia e delle finanze.
In attesa dell’uscita del decreto sulla Gazzetta Ufficiale e il conseguente avvio
di tutte le pratiche connesse a questa ulteriore manovra di finanziamenti a
fondo perduto, possiamo iniziare ad analizzare le prime indicazioni generali
per richiedere il suddetto bonus.
I settori più in difficoltà nel post pandemia non sono tutti uguali e molti di loro
hanno già ricevuto sovvenzioni statali in questi ultimi mesi. Capiamo quindi
anche chi sarà escluso da questo provvedimento.
Nuovi bonus Covid: chi potrà accedervi e chi è escluso dal decreto?
Al momento discoteche, palestre e piscine sono i beneficiari più papabili, ma
la certezza per queste tipologie di imprese arriverà solo qualora le singole
attività rientrino nelle strette maglie imposte dal decreto.
A beneficiare del provvedimento saranno infatti solo le attività di cui sia stata
disposta la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni
nell’arco di tempo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 25 luglio scorso.
A questo riferimento temporale si aggiunge poi il requisito del possesso della
partita Iva poiché i soggetti beneficiari (imprenditori o professionisti) saranno
solo coloro che come attività prevalente, alla data del 26 maggio scorso,
svolgevano una delle mansioni contraddistinte dai 27 codici Ateco che
verranno riportati nel decreto. Stando sempre al codice, questo ulteriore
termine può estendersi al 23 luglio per le sole discoteche, sale da ballo e night
club.
Poiché i contributi sono riconosciuti nei limiti e alle condizioni del quadro
temporaneo per gli aiuti Covid-19 della Commissione UE, è possibile
ipotizzare la richiesta di una autodichiarazione come già avvenuto per il
contributo “alternativo” disciplinato dal Sostegni bis.
La misura che verrà varata dal Mise e dal Mef però esclude anche alcune
categorie d’imprese negando loro l’accesso ai finanziamenti a fondo perduto.
A non essere contemplate nel decreto sono le figure degli enti pubblici ovvero
tutti i soggetti di cui all’articolo 162-bis del Tuir, ma anche i soggetti non
residenti o non stabiliti nello Stato italiano.
Finanziamenti a fondo perduto: a quanto ammontano?
Quanto alle cifre totali si potrebbe dire che i numeri del decreto siano
sostanziosi. Le misure di aiuto in arrivo con questa disposizione saranno
complessivamente pari a 140 milioni di euro.
La suddivisione di queste somme e la scala gerarchica delle priorità del
governo è già nota. Il contributo a fondo perduto verrà erogato
prioritariamente ai soggetti disciplinati e riconosciuti dal codice come
discoteche, sale da ballo e simili con un limite di 25.000 euro per singolo ente.
Le risorse rimanenti saranno poi ripartite tra gli altri possibili beneficiari. Gli
importi corrisposti saranno i seguenti:
● 3.000 euro per i soggetti con ricavi e compensi fino a 400mila euro o
soggetti di nuova costituzione con ricavi/compensi pari a zero;
● 7.500 euro nello scaglione superiore fino a 1.000.000 di euro;
● 12mila euro nello scaglione ancora superiore.
Nel caso in cui si registri un eccesso di richieste rispetto alla dotazione di
legge ci sarà una ripartizione proporzionale di queste risorse non prioritarie
sventando la possibilità di un click day. Il tetto minimo però viene congelato e
resta fermo alla cifra di 3.000 euro per soggetto.
Nuovi bonus Covid: come richiederlo
La modalità di erogazione sarà semplice poiché questa avverrà direttamente
sul conto corrente bancario o postale indicato nell’istanza e l’operazione sarà
a carico dell’Agenzia delle Entrate.
L’istanza stessa deve essere presentata secondo le indicazioni di un
provvedimento che l’Agenzia adotterà entro 60 giorni dalla pubblicazione del
decreto e in seguito alla notifica e all’approvazione da parte della
Commissione Ue della misura di aiuto così descritta