Gli unicorni di domani: quali saranno le
prossime startup da 1 miliardo di dollari
secondo Forbes
di Forbes.it
È tempo di lucidare la sfera di cristallo. Negli Stati Uniti ci sono più di 50mila
startup sostenute da venture capital, e solo una minima parte raggiungerà la
valutazione di un miliardo di dollari. Per il nono anno consecutivo, Forbes,
assieme a TrueBridge Capital Partners, è andata in cerca delle 25 che hanno
le più alte probabilità di raggiungere quel traguardo. I precedenti dimostrano
che è bene fidarsi: tra le 200 aziende incluse nella lista in passato, 120 sono
diventate unicorni, tra cui DoorDash, Benchling, Duolingo e Rippling. Altre 27
sono state comprate, mentre tre si sono quotate per meno di un miliardo. Solo
cinque sono implose o hanno chiuso, anche se 21 dei 120 unicorni ora sono
tornati sotto il miliardo di valutazione.
Dati i problemi del sistema bancario, i licenziamenti, gli investitori cauti e le
valutazioni ridotte, nel 2023 non è stato facile scegliere le 25 aziende. Tra le
oltre 200 candidate, però, pensiamo che queste, presentate qui in ordine
alfabetico, abbiano le maggiori probabilità di diventare le prossime stelle del
mercato.
Apprentice
Fondatori: Alexandra Buttke, Gary Pignata, Angelo Stracquatanio (ceo)
Fondi raccolti: 207 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 25 milioni di dollari
Principali investitori: Alkeon Capital, Iconiq, Insight Partners, Pritzker Group,
Silverton Partners
Produrre farmaci è difficile senza una solida padronanza del processo. Il
software di Apprentice è stato progettato proprio per questo. Stracquatanio,
37 anni, e gli altri cofondatori hanno creato la società a Jersey City, nel New
Jersey, nel 2014. L’azienda è decollata durante la pandemia, quando è
diventata evidente l’importanza di rendere più rapida la produzione di vaccini.
Tra i clienti di Apprentice ci sono il gigante farmaceutico Bristol Myers Squibb,
la società di ingegneria genetica Synthego e diverse società che
Stracquatanio non può citare per ragioni di riservatezza. “Lavoriamo molto
duramente per il paziente”, dice, “ma il paziente non saprà mai di noi”.
Bobbie
Fondatori: Sarah Hardy, Laura Modi (ceo)
Fondi accolti: 142 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 84 milioni di dollari
Principali investitori: Park West Asset Management, PowerPlant Partners,
Vmg Partners
La carenza di latte in polvere dello scorso anno in tutti gli Stati Uniti ha dato a
Bobbie, fondata nel 2018 dalle mamme Modi, 38 anni, e Hardy, 43,
l’occasione di rosicchiare una piccola quota di mercato alle multinazionali
dominanti, cioè Abbott Nutrition, Reckitt Benckiser and Nestlé. Bobbie, che
deve il suo nome al modo in cui la figlia di Modi pronunciava la parola ‘bottle’
(‘bottiglia’), ha adottato un approccio innovativo, scegliendo di fornire il latte
solo a chi era già cliente. La strategia ha rafforzato la fedeltà al marchio e
l’azienda si aspetta ricavi per 165 milioni di dollari nel 2023.
Capchase
Fondatori: Luis Basagoiti, Miguel Fernandez (ceo), Przemek Gotfryd, Ignacio
Moreno
Fondi raccolti: 110 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 30 milioni di dollari
Investitori principali: 01 Advisors, Bling Capital, SciFiVC, Qed
Per le startup di software che cercano alternative ai finanziamenti da venture
capital, ecco Capchase. Fernandez, 32 anni, arrivato negli Stati Uniti dalla
Spagna, dice che la società, che ha sede a New York, ha erogato più di 2
miliardi di dollari a oltre quattromila aziende. La somma include più di 100
milioni destinati, negli ultimi due anni, a startup di proprietà di donne o di
esponenti di minoranze.
Chapter
Fondatori: Cobi Blumenfeld-Gantz (ceo), Corey Metzman, Vivek Ramaswamy
Fondi raccolti: 61 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 15 milioni di dollari
Investitori principali: Addition, Maverick Ventures, Narya, Susa Ventures
Gli anziani che devono orientarsi nell’intricata matassa dei piani Medicare – il
programma statunitense di assicurazione sanitaria per i cittadini dai 65 anni in
su – hanno un alleato in Chapter, società fondata nel 2020 e guidata dall’ex
Palantir Blumenfeld-Gantz, 33 anni. Chapter ha un approccio che ricorda
quella di un sensale: compie una ricerca nel suo enorme database di tutte le
opzioni di copertura sanitaria ed estrae la soluzione più adatta a ogni cliente.
Per di più, i cupido di Chapter non incassano commissioni: ricevono lo stesso
compenso a prescindere dal piano scelto.
Cleo
Fondatore: Barney Hussey-Yeo (ceo)
Fondi raccolti: 137 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 31 milioni di dollari
Investitori principali: Balderton Capital, Eqt Ventures, LocalGlobe, Sofina
Cleo impiega dieci comici per aiutare ad addolcire la medicina (talvolta amara)
della pianificazione delle proprie finanze. Cinque milioni di americani, con
un’età media di 25 anni, usano il chatbot per tenere traccia delle loro spese,
costruirsi un credito, pianificare i risparmi e scoprire l’aspetto divertente che
può nascondersi nella triste verità del loro debito studentesco.
GlossGenius
Fondatori: Karim Butt, Danielle Cohen-Shohet (ceo)
Fondi raccolti: 70 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 40 milioni di dollari
Investitori principali: Bessemer Venture Partners, L Catterton, Imaginary
Ventures
Cohen-Shohet ha scoperto il segreto per ridurre i compiti più noiosi che
tormentano i parrucchieri, i truccatori e le spa. GlossGenius, nata nel 2015,
gestisce gli appuntamenti e la contabilità e si assicura che le scorte di prodotti
essenziali, come lo shampoo, siano sempre sufficienti.
Harvey
Fondatori: Gabriel Pereyra (ceo), Winston Weinberg
Fondi raccolti: 26 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 0 dollari
Investitori principali: OpenAI Startup Fund, Sequoia
Il modello di business di Harvey, sfrondando il legalese, è questo: lasciamo
che sia l’intelligenza artificiale a fare quello che gli esseri umani trovano
mostruosamente noioso. Nel caso di Harvey, lavori legali come la
presentazione di documenti normativi e le prime bozze affidate a figure junior.
Solo l’estate scorsa l’ex avvocato specializzato in questioni finanziarie
Weinberg si è messo in società con Pereyra, ex DeepMind e Meta, per
lanciare Harvey. L’azienda ha già cinque grandi clienti, tra cui il colosso della
contabilità PwC e lo studio legale globale Allen & Overy. Gli accordi sottoscritti
fino a metà 2023 valgono più di 5 milioni di dollari di ricavi annui ricorrenti.
Hermeus
Fondatori: Glenn Case, AJ Piplica (ceo), Skyler Shuford, Mike Smayda
Fondi raccolti: 119 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 10 milioni di dollari
Investitori principali: Sam Altman, Canaan Partners, Khosla Ventures
Da New York a Parigi in 90 minuti. Che mondo meraviglioso sarebbe.
Hermeus vuole renderlo reale. La startup di Atlanta intende costruire un aereo
di linea supersonico capace di trasportare 20 passeggeri a una velocità pari a
cinque volte quella del suono, cioè circa 6.100 km/h. Al confronto, il Concorde
era un trabiccolo barcollante che viaggiava a una velocità che era meno della
metà. Il piano è ultra-ambizioso? Certo. La società, però, può affinare la
tecnologia a spese – in parte – del Pentagono, visto l’investimento da 30
milioni di dollari dell’aeronautica militare statunitense.
Prima di tutto svilupperà un drone ipersonico più piccolo, chiamato
Quarterhouse, che dovrebbe decollare l’anno prossimo. Un secondo drone di
dimensioni maggiori, Darkhorse, dovrebbe seguire nel 2026. Entrambi
saranno alimentati, al momento del decollo, da un motore standard di jet da
combattimento che dovrebbe portare il velivolo vicino a Mach 3 (tre volte la
velocità del suono), una velocità sufficiente ad accendere un ramjet, che non
ha parti mobili e dipende dal movimento in avanti per comprimere l’aria
necessaria a bruciare il carburante in modo efficiente. La tecnologia è in fase
di sviluppo da decenni ed è considerata abbastanza matura. AJ Piplica, 35
anni, dice: “È una sfida ingegneristica, non scientifica”. Anche i progressi, in
ogni caso, avvengono a velocità da trabiccolo barcollante: i voli commerciali
non cominceranno prima della metà del prossimo decennio.
Hex Technologies
Fondatori: Caitlin Colgrove, Barry McCardel (ceo), Glen Takahashi
Fondi raccolti: 96 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 6 milioni di dollari
Investitori principali: Amplify Partners, Andreessen Horowitz, Redpoint,
Sequoia
Hex prende dati – per esempio, quelli sul comportamenti dei consumatori -, fa
una magia e li trasforma in grafici, tabelle e mappe interattive che possono
essere condivise senza dover fare screenshot. La società è guidata da
McCardel, 34enne ex Palantir e PwC, e opera secondo un modello freemium,
cioè attirando nuovi clienti con l’offerta di servizi gratuiti e facendo pagare 75
dollari al mese agli utenti aziendali, tra cui SeatGeek e Brex.
Hightouch
Fondatori: Josh Curl, Kashish Gupta (co-ceo), Tejas Manohar (co-ceo)
Fondi raccolti: 92 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 10 milioni di dollari
Investitori principali: Afore Capital, Amplify Partners, Bain Capital, Iconiq,
YCombinator
Quando hanno spostato le vendite online durante i lockdown, le grandi
aziende si sono rese conti di avere enormi quantità di dati sui consumatori,
ma nessun modo per ricavarne utili informazioni di marketing. È qui che entra
in gioco Hightouch. Fondata dagli ex under 30 di Forbes Curl, Gupta and
Manohar, sincronizza le informazioni sui consumatori generate da clienti come
Warner Music, PetSmart e Cars e strumenti come Salesforce e Facebook
Ads. I clienti hanno due vantaggi: le operazioni di marketing sono più veloci e i
loro messaggi diventano più mirati.
Jellyfish
Fondatori: Phil Braden, David Gourley, Andrew Lau (ceo)
Fondi raccolti: 117 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 13 milioni di dollari
Investitori principali: Accel, Insight Partners, Tiger Global Management, Wing
Partners
L’amministratore delegato di Jellyfish, il 46enne Andrew Lau, e gli altri due
fondatori – David Gourley, 49 anni, e Phil Braden, 51 – si sono incontrati più di
20 anni fa in Endeca, un motore di ricerca per e-commerce acquistato da
Oracle nel 2011 per più di 1 miliardo di dollari. Nel 2017, ricorda Lau, mentre
facevano brainstorming su potenziali idee per startup davanti a una tazzina di
caffè, Braden chiese: “Chi tra noi si occuperà della parte ingegneristica,
questa volta?”. Tutti e tre diedero la stessa risposta: “Non io”. Quel momento
di leggerezza è diventato la base per la loro nuova azienda.
Sapevano che l’ingegneria è difficile ed è resa ancora più difficile dai colleghi
del settore commerciale che regolarmente non capiscono il processo. Con
Jellyfish, che ha sede a Boston, il trio spera di costruire per gli ingegneri
quello che Salesforce ha costruito per i venditori, usando i dati per verificare
quali progetti richiedono più tempo, quante ore di lavoro vengono spese per
correggere i bug e la posizione dei colli di bottiglia nella revisione del codice.
Tra i clienti ci sono Priceline, PagerDuty e Indeed. “Il dipartimento
ingegneristico è molto strategico e costoso, e la comprensione di ciò che
succede in quell’area è molto limitata”, dice Lau.
Kandji
Fondatori: Mark Daughters, Adam Pettit (ceo), Wesley Pettit
Fondi raccolti: 188 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 19 milioni di dollari
Investitori principali: Addition, Felicis, First Round Capital, Greycroft, Tiger
Global Management
Le notizie secondo cui i prodotti Apple hanno preso possesso del mondo
aziendale sono solo leggermente esagerate. Adam Pettit, 34 anni, e gli altri
fondatori hanno pensato di saltare sul carro e di rendere più facile la vita alle
imprese che vogliono mettere in sicurezza e gestire i loro iMac, MacBook e
iPhone. Il prodotto di punta di Kandji, usato da clienti come la società di
software Sisense e quella di videogiochi Tilting Point, semplifica il processo
spostando tutto nel cloud.
Labelbox
Fondatori: Daniel Rasmuson, Brian Rieger, Manu Sharma (ceo)
Fondi raccolti: 189 milioni di dollari
Ricavi stimati per il 2022: 20 milioni di dollari
Investitori principali: Andreessen Horowitz, B Capital Group, First Round
Capital, Gradient Ventures, Kleiner Perkins, SoftBank
Se ne è reso conto chiunque abbia mai detto: “Devi vedere questo meme!”,
per poi passare lunghi momenti di imbarazzo a cercarlo. I dati giusti –
specialmente le grandi quantità necessarie a sviluppare l’intelligenza artificiale
– non valgono niente se non si sa dove siano. Labelbox è nata proprio per
standardizzare e classificare i dati, oltre che per eliminare i colli di bottiglia.
Sharma, 32 anni, arrivato negli Stati Uniti dall’India, ha fondato la società nel