Al via il fondo da 750 milioni a sostegno di progetti di innovazione sostenibile
di Michelle Crisantemi
Supportare progetti di innovazione sostenibile con finanziamenti a tasso agevolato e a fondo perduto: è questo lo scopo del decreto del Ministero dello Sviluppo economico (a breve in Gazzetta Ufficiale) a sostegno degli investimenti industriali finalizzati alla realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare coerenti con gli ambiti di interventi del “Green new deal italiano”. Il fondo mette a disposizione delle imprese una dotazione di 750 milioni di euro a valere sul Fondo per la crescita sostenibile (FCS) e sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI), gestito da Cassa Depositi e Prestiti. Delle risorse messe in campo, 600 milioni sono destinati alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato, mentre gli altri 150 milioni saranno utilizzati per la concessione di contributi a fondo perduto. Green new deal italiano, i progetti candidabili Possono richiedere l’incentivo le imprese di qualsiasi dimensione che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca e che presentano progetti – anche in forma congiunta – di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi, servizi o al notevole loro miglioramento, con particolare riguardo agli obiettivi di: ● decarbonizzazione dell’economia ● economia circolare ● riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi ● rigenerazione urbana ● turismo sostenibile ● adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni di euro, essere realizzati sul territorio nazionale, avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero dello Sviluppo economico. Le agevolazioni per le imprese: a sportello e con negoziazione I contributi a fondo perduto potranno coprire fino a un massimo del 15% delle spese ammissibili come contributo alla spesa e al 10% come contributo in conto impianti. I finanziamenti a tasso agevolato, invece, copriranno una percentuale compresa tra il 50 e il 70% delle spese ammissibili e dovranno essere accompagnati da un finanziamento bancario destinato a coprire almeno il 10% delle spese. Per i progetti di importo superiore ai 20 milioni di euro per la ricerca industriale, 15 milioni per lo sviluppo sperimentale e oltre 7,5 milioni per investimenti di industrializzazione si dovrà procedere con notifica individuale e autorizzazione della Commissione europea. Il Ministero indicherà successivamente, attraverso un decreto direttoriale, le procedure per le domande e le istruttorie. Si prevede, comunque, che si procederà con un doppio canale di accesso: uno sportello per presentare i progetti con spese e costi ammissibili tra 3 e 10 milioni e la procedura negoziale per i progetti oltre 10 e fino a 40 milioni. Inoltre, per i progetti che rientrano nella fascia 3-10 milioni, viene riservata a pmi e reti d’impresa una quota pari al 60% delle risorse, mentre per le micro e piccole imprese è prevista una sotto riserva del 25% delle risorse. “La sostenibilità ambientale è decisiva per il nostro futuro ed è un obiettivo da perseguire e raggiungere. Ma dobbiamo essere consapevoli che la rivoluzione verde ha un prezzo e nostro compito è fare in modo che la transizione non lasci per strada morti e feriti in termini sociali ed economici”, commenta il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. “In questa delicata fase di transizione – prosegue il ministro – dobbiamo sostenere le imprese italiane con tutti gli strumenti e le risorse, nazionali ed europee, che abbiamo a disposizione per favorire la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative, i processi di riconversione industriale e gli investimenti per la decarbonizzazione in settori strategici come quelli della siderurgia e dell’automotive”.