Inflazione, la mappa dei rincari: dalle
autostrade a Rc auto, cibo ed energia
Da fine giugno Autostrade per l’Italia potrebbe far scattare un aumento dei
pedaggi dell’1,5%. Ma anche la discesa nei prezzi del settore Rc Auto
potrebbe essere giunta al capolinea
Dopo il carburante, il cibo, l’energia e le materie prime, sono in arrivo anche i
rincari dei pedaggi autostradali e delle assicurazioni auto. Da fine giugno
Autostrade per l’Italia si appresta a far scattare un aumento dei pedaggi
dell’1,5%. La decisione, in realtà, è ancora in fase istruttoria e sarà decisa
dalle autorità competenti. «Parliamo veramente di poco, ne stiamo discutendo
in questa fase con il ministero – ha detto l’ad Roberto Tomasi -. Ricordo che le
nostre tariffe sono rimaste bloccate a partire dal 2018».
Rischio rincari per l’Rc auto
Se il ritocco andrà in porto, sarebbe comunque un altro impegno
supplementare per le tasche degli italiani. Ma anche la discesa nei prezzi del
settore Rc Auto potrebbe essere giunta al capolinea. Come esplicitato
dall’Ivass. «Dopo una riduzione dei premi Rc auto pari al 38% negli ultimi dieci
anni, l’inflazione, incidendo in modo sensibile sui prezzi delle riparazioni e dei
ricambi, rischia di interrompere il processo» ha spiegato Luigi Federico
Signorini, presidente dell’Ivass, l’authority del settore assicurativo che martedì
28 giugno ha presentato la relazione dell’attività svolta nel 2021. Nel ramo Rc
auto, secondo un’analisi presentata dall’autorità, le tariffe italiane (353 euro in
media nel primo trimestre 2022) sono tra le più alte nell’Ue, anche se continua
il processo di convergenza: rispetto al 2008 il differenziale con la media
europea si è ridotto di oltre il 50%.
La protesta dei consumatori
E anche in questo caso i consumatori sono sul piede di guerra. «Per le
compagnie assicurative ogni scusa è buona per provare ad alzare i prezzi
dell’Rc auto, anche se i rincari sarebbero del tutto immotivati ed ingiustificati»
ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale
Consumatori. «I costi maggiori delle riparazioni, infatti, possono essere più
che compensati dai lauti profitti incassati durante i lockdown. Secondo gli
ultimi dati Istat di maggio i pezzi di ricambio delle auto sono saliti su base
annua solo del 3,2%, meno della metà rispetto all’inflazione generale pari al
6,8%, mentre la manutenzione e riparazione dei mezzi di trasporto privati
registra un incremento del 3,7%. Aumenti che possono essere gestiti
tranquillamente visti la caduta degli incidenti degli anni passati» conclude
Dona.
Nuovi aumenti in vista per le bollette luce e gas
Intanto però nuovi aumenti in vista nel terzo trimestre dell’anno sono previsti
anche per le bollette di luce e gas, probabilmente a due cifre stando ai calcoli
di Nomisma Energia. Gli aumenti erano nell’aria dopo l’impennata dei prezzi
del gas sui mercati internazionali causata dalla stretta alle forniture decisa da
Gazprom a partire da metà giugno. E così, secondo le previsioni della società
di ricerca presieduta da Davide Tabarelli, nel terzo trimestre le famiglie italiane
potrebbero dover fare i conti con rialzi del gas del 27% e della luce del 17%. I
calcoli spetteranno ufficialmente all’Autorità per l’energia (Arera), che renderà
note le nuove tariffe riservate al mercato tutelato giovedì 30 giugno. Se ci
saranno, come probabile, i rincari scatteranno a partire dal primo luglio e
saranno validi per tutto il terzo trimestre dell’anno. Dopo tre mesi di ossigeno,
con il calo del 10% disposto per il periodo aprile-giugno, si tornerà quindi ad
un trend di crescita, nonostante il governo abbia mantenuto in vigore
l’azzeramento degli oneri di sistema, diventato ormai praticamente
imprescindibile.
Rincari nel carrello, Assoutenti: maggior spesa di 554 euro
Ma anche il carrello della spesa degli italiani diventa sempre più “leggero”
perché è sempre più vuoto. Effetto anche del rincaro dei prezzi dei carburanti
che, come noto, si spalmano immediatamente sui prezzi al consumo. «I prezzi
dei prodotti alimentari registrano una impennata record, aumentando del
+7,4% rispetto allo scorso anno e del +1,2% in un solo mese. – spiega il
presidente di Assoutenti Furio Truzzi – Questo significa che una famiglia, solo
per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a
+554 euro annui. Siamo in presenza di un vero e proprio allarme destinato
purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi». Tra i rincari maggiori registrati da
Assoutenti a maggio su base tendenziale: farina (+18,7%), pasta +(20,5%),
burro (+23,3%), pomodori (+20,6%).