SOCIETA’ – Un’intera generazione da non perdere: sfide, diritti e opportunità dei minorenni

Un’intera generazione da non perdere: sfide,
diritti e opportunità dei minorenni


Crc denuncia il malessere dei giovani tra povertà educativa, abitativa e
alimentare. Allarmanti i dati sugli omicidi e l’emergere di nuove forme di
abuso. Insufficiente e disorganizzata l’offerta dei servizi sociali e
sanitari.
di Monica Sozzi
I giovani del nostro Paese manifestano un evidente e diffuso malessere che
coinvolge tutte le sfere della vita. Pesa la sensazione di un futuro incerto:
crisi economiche ricorrenti, crescenti disuguaglianze, pandemia e conflitti ai
confini dell’Europa.
Questo è lo scenario descritto dall’aggiornamento sul monitoraggio della
Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, il 13°
Rapporto Crc – Comitato per i diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite, reso
pubblico in occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza.
Il Rapporto presenta una valutazione dettagliata della situazione dei diritti
di bambine e bambini, inclusi l’accesso all’istruzione, la salute, la protezione
dai maltrattamenti e dall’abuso, la loro partecipazione alla società e i progressi
compiuti nel garantirne i diritti. L’obiettivo principale è quello di monitorare,
riflettere e sensibilizzare opinione pubblica e governo sullo stato dei diritti
dei bambini, sulle sfide e le opportunità, e promuovere un impegno concreto
per migliorare la loro situazione. L’intero documento fa riferimento sia agli
Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), grazie anche alla collaborazione
con l’ASviS, evidenziando lo stretto legame tra lo sviluppo inclusivo, equo e
sostenibile promosso dall’Agenda 2030 e la realizzazione dei diritti dei minori,
che alla Strategia dell’Unione europea sui diritti dei minorenni 2021-2024,
confermando l’importanza di un lavoro sinergico a livello europeo e a più
livelli.
Povertà minorile
Il report sottolinea la necessità di affrontare la questione della povertà minorile
con un approccio multidimensionale: un impegno congiunto da parte delle
istituzioni, delle organizzazioni non governative, delle comunità locali e della
società nel suo complesso. Per fornire sostegno economico alle famiglie, ma
anche affrontare le sfide legate all’alimentazione, all’abitazione e all’istruzione
dei minorenni. I dati evidenziano la grave situazione di povertà e
deprivazione di molti minorenni che vivono in Italia: il 13,4% vive in
condizione di povertà assoluta (l’incidenza più alta nella popolazione, che
registra una media nazionale del 9,7%); il 5,2% dei giovani tra 1 e 15 anni nel
2021 non consumava un pasto proteico al giorno; il 7,5% dei minorenni viveva
in condizioni di grave deprivazione abitativa.
Violenza e maltrattamenti
La mancanza di dati precisi su abuso e maltrattamento dei minorenni in Italia
rende difficile una visione completa del fenomeno e l’adozione di misure
efficaci di contrasto, ma quelli disponibili mettono in luce una situazione
allarmante. È dal 2010 che ogni due settimane si registra l’omicidio di un
minorenne all’interno delle famiglie. Per quanto riguarda le punizioni
corporali, non è ancora stato avviato un percorso per una riforma normativa
che vieti esplicitamente ogni forma di punizione corporale e violenta, anche
all’interno delle famiglie.
Emergono anche nuovi fenomeni legati all’abuso sessuale online, come la
diffusione di materiale pedopornografico prodotto artificialmente e la presenza
di minorenni tra gli autori di abusi sessuali online. Fatti che sottolineano
l’urgenza di rafforzare la prevenzione e la protezione dei minori
nell’ambiente digitale. Urgenza data anche dalla necessità di garantire
l’accesso a un tipo di informazione chiara, sicura e rispettosa che contrasti la
sovrabbondanza incoerente ed equivoca di informazioni derivanti da rete e
sociale media, di cui si nutrono bambini e adolescenti.
Parità di genere: Italia precipita nella classifica globale,
violenze in aumento
La situazione è “ancora piena di ombre, a tratti frustrante”, secondo Terre des
hommes. Il dossier Indifesa fa il punto e sollecita risposte strutturate e coraggiose dai
decisori politici. Focus anche su abusi nello sport, IA e Stem.
La salute dei minorenni in Italia
La crisi climatica attuale ha un impatto significativo sull’ambiente di vita dei
bambini e dei ragazzi in Italia. L’inquinamento atmosferico supera i limiti
raccomandati dall’Oms in molte città, le temperature estreme sono sempre più
frequenti e si riducono gli spazi verdi e alberati. Aumentano i bambini con
patologie croniche complesse, ma si riducono progressivamente personale
e competenze specialistiche pediatriche. Oltre il 25% dei bambini tra 0 e 17
anni viene ricoverato in reparti per adulti e l’85% dei degenti tra 15 e 17 anni
viene gestito da personale non specializzato nell’assistenza ai soggetti in età
evolutiva insieme a pazienti adulti e anziani. Disomogeneità territoriali dei
servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e discontinuità tra
i servizi ospedalieri e le Case della comunità come interlocutori locali,
impediscono di fornire risposte univoche ed equilibrate per tutte tutti.
Educazione e istruzione
L’offerta di servizi educativi per l’infanzia è ancora lontana dagli obiettivi e
l’abbandono scolastico, per quanto in diminuzione, resta un fenomeno
significativo. Vi è anche una dispersione implicita tra i giovani che
completano il ciclo scolastico senza raggiungere i livelli di competenza
richiesti. Le scuole medie mostrano una preparazione soddisfacente, ma nelle
superiori vi sono carenze in matematica e italiano. Nonostante la riduzione
degli alunni, aumentano le classi sovraffollate. La presenza di studenti
stranieri nelle scuole italiane è significativa, ma la seconda generazione
rimane esclusa dalla cittadinanza italiana. Ci sono criticità riguardanti
l’inclusione delle persone con disabilità nelle scuole, con problemi di
formazione e presenza di personale di supporto. La situazione dell’edilizia
scolastica è critica, con pochi edifici conformi alle normative antisismiche. Il
bullismo è ancora diffuso, coinvolgendo un alto numero di studentesse e
studenti (ad aprile/maggio 2022, il 25,3% degli alunni delle scuole superiori ha
dichiarato di essere stato vittima di bullismo), in particolare a causa di
diversità etniche, orientamento sessuale e disabilità.
In Italia minori investimenti nell’educazione rispetto ai Paesi Ocse
Un quinto dei giovani italiani non possiede un diploma. Rimane alto il numero di chi
non studia e non lavora. Il Rapporto Ocse “Education at a glance 2023” si concentra
sugli studi tecnico-professionali con confronti negativi per il Paese.
Sport e tempo libero
Lo sport è salutare e contribuisce a combattere le disuguaglianze sociali, ma
per motivi economici sono molti a non praticarlo. Già tra i 6 e i 10 anni, un
bambino su cinque non pratica sport, dopo la scuola primaria aumenta il
numero di giovani sedentari e l’abbandono sportivo in età precoce. Il tempo
libero e la socializzazione sono sempre più dominati dal web. Il lavoro
minorile interessa un giovane su 15 (tra i 7 e i 15 anni), si tratta dunque di un
fenomeno ampiamente diffuso e consistente anche nel nostro Paese,
correlato alla dispersione scolastica e al rischio di entrare nel mercato del
lavoro in modo precario o di rimanere disoccupati senza una formazione
adeguata.
Che cosa fare dunque?
Di fronte alle criticità, è cresciuta anche nei giovani sia la consapevolezza
delle sfide che il mondo attraversa, sia la volontà di impegnarsi personalmente
e collettivamente per affrontarle. “Su queste grandi risorse, di coscienza e di
solidarietà, si può e si deve far leva per rendere bambini e ragazzi più
protagonisti del loro presente e del loro futuro”, sottolinea il Rapporto. Se
non si vuole perdere di vista un’intera generazione, è necessario avviare un
ripensamento complessivo delle politiche, adottando un orizzonte
temporale di lungo periodo e un approccio integrato che coinvolga tutta la
comunità educante e tutti i settori.
Per far questo, sottolinea ancora il documento, è centrale ascoltare le
ragazze e i ragazzi per tenere conto delle loro esigenze (si pensi ad esempio
all’educazione all’affettività, ancora assente nelle scuole), supportare la
genitorialità, sostenere economicamente le famiglie in difficoltà, creare dei
meccanismi di partecipazione dei giovani ai processi decisionali, colmare le
lacune informative e attuare subito l’Agenda per l’infanzia e
l’adolescenza.
Scarica il Rapporto Crc
fonte: ASVIS – ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.