SOLE 24 ORE – A giugno cresce l’export italiano e crolla l’import: saldo commerciale a 7,7 miliardi

A giugno cresce l’export italiano e crolla
l’import: saldo commerciale a 7,7 miliardi


Secondo le rilevazioni Istat le vendite di beni italiano all’estero sono
cresciute dell’1% su base annua, mentre le importazioni sono crollate
del 16,9%
Un moderato incremento dell’export rispetto al mese precedente (+0,4%) e
una crescita dell’1% rispetto al giugno 2022, grazie soprattutto al buon
andamento delle vendite oltreconfine di beni di consumo. Ma il dato più
interessante rilevato dall’Istat a giugno per quanto riguarda il commercio
estero è il saldo commerciale, attivo per 7,7 miliardi di euro, in deciso
miglioramento rispetto ai -2,5 miliardi registrati a giugno 2022, spinto
soprattutto dal calo delle importazioni, che su base congiunturale segnano un
-3,3%, ma su base tendenziale il crollo sfiora il 17%.
Il dato di giugno determina, nei primi sei mesi dell’anno, un saldo commerciale
positivo per 18,3 miliardi (contro i -15 miliardi dello stesso periodo del 2022).
La crescita dell’export a giugno è contenuta sia verso i Paesi dell’unione
europea (+0,5%) sia verso l’area extra-Ue (+0,3%). Su base annua le vendite
all’estero sono aumentate in valore, come detto, dell’1%, i volumi sono
diminuiti dell’1,1%. La crescita dell’export in valore è sintesi di un aumento per
i mercati extra Ue (+2,8%) e di una riduzione per l’area Ue (-0,6%).
Particolarmente significativa è la riduzione del deficit energetico che in giugno
si attesta a -3,9 miliardi di euro, contro i -9,3 miliardi di un anno fa, mentre
l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta dai 6,8 miliardi di
giugno 2022 agli 11,6 miliardi dello scorso giugno.
I settori e i mercati
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale
dell’export si segnalano macchinari (+12,4%), autoveicoli (+43,0%) e mezzi di
trasporto, autoveicoli esclusi (+18,8%). Diminuiscono invece su base annua le
esportazioni di prodotti della raffinazione (-42,6%), i metalli e prodotti in
metallo (-11,6%) e i prodotti chimici (-13,6%).
I Paesi che forniscono i maggiori contributi alla crescita dell’export nazionale,
rispetto a giugno 2022, sono Stati Uniti (+6,9%), Francia (+5,8%) e Svizzera
(+9,7%). Si riducono le esportazioni verso Belgio (-25,6%), Turchia (-18,4%)
e, in misura minore, verso Cina (-6,7%) e Germania (-1,1%).
I dati del primo semestre
Nel primo semestre 2023, le esportazioni registrano una crescita tendenziale
del 4,1%, cui contribuisce in particolare l’aumento delle vendite di macchinari
e apparecchi n.c.a. (+12,3%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici
(+14,8%), autoveicoli (+26%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco
(+8,6%).Per quanto riguarda i prezzi all’importazione l’Istat segnala a giugno
una diminuzione dello 0,5% su base mensile e del 9,8% su base annua (da
-7,8% di maggio).
Frenata Superbonus, l’effetto in edilizia: in un
anno cassa integrazione ordinaria a +133%
A luglio autorizzate complessivamente 28,6 milioni di ore, -2,7% su
giugno e -28,7% sul 2022
di Giorgio Pogliotti
Continuano a calare anche a luglio le ore di cassa integrazione autorizzate
dall’Inps, in linea con una tendenza che prosegue ormai da mesi, ma si
conferma lo stato di sofferenza dell’edilizia con la Cig ordinaria costantemente
in crescita da prima dell’estate. Un segnale di difficoltà delle imprese del
settore anche per effetto della frenata del superbonus.
Ma iniziamo dalle ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate a
luglio che sono state 28,6 milioni, il 2,7% in meno rispetto al precedente mese
di giugno e il 28,7% in meno rispetto a luglio 2022. Guardando alle singole
tipologie emerge che le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a luglio
sono state 18,5 milioni, allo stesso livello di giugno (+0,2), mentre rispetto a
luglio 2022 la variazione tendenziale è del +16 per cento. Tra i settori l’edilizia
con 2,2 milioni di ore segna un incremento del 132,99% rispetto a luglio 2022,
anche il ricorso alla Cigo nell’industria cresce, ma a ritmo più soft con 16,2
milioni di ore e +8,5% sullo stesso mese dell’anno precedente. Se poi
allarghiamo lo sguardo al primo semestre vediamo che l’industria con 109,7
milioni di ore segna un calo del 14,3% sullo stesso semestre del 2022, mentre
l’edilizia con 14,9 milioni di ore fa registrare una crescita del 18,7% sul 2022.
Il peso dei crediti incagliati
«Sicuramente pesa l’effetto combinato dello stop del superbonus e dell’effetto
clima, il caldo straordinario che ha rallentato se non bloccato alcuni lavori –
commenta la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio-. È comunque un
segnale preoccupante, perché oltre a questi fattori esterni bisogna aggiungere
il ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione. L’edilizia ha trainato il
Pil degli ultimi due anni, stiamo attenti a non creare le condizioni per una
brusca frenata. A ciò si aggiungano i ritardi dei pagamenti per il caro materiali
che sono ancora fermi in alcuni casi al 2021, in altri a inizio 2022. La crisi di
liquidità poi potrebbe mettere in difficoltà imprese e lavoratori». A contribuire
alla frenata ci sono in totale circa 30 miliardi di crediti incagliati legati al
superbonus.
«Per il futuro dei bonus edilizi – secondo l’Ance – è urgente lo sblocco dei
crediti e la proroga dei lavori in corso per recuperare la fiducia di famiglie e
imprese». La Fillea-Cgil ha proposto per la fase transitoria l’utilizzo della Cdp
come acquirente di ultima istanza per sbloccare i crediti incagliati.
I dati Inps
Tornando ai dati Inps, il numero di ore di cassa integrazione straordinaria
autorizzate a luglio 2023 è di 9,3 milioni, di cui 2,8 milioni per solidarietà, con
un calo del -34,5% rispetto a quanto autorizzato nello stesso mese dell’anno
precedente, rispetto a giugno 2023 si registra una variazione congiunturale
pari al -9,6%. Per la cassa integrazione in deroga le ore autorizzate a luglio
2023 sono state pari a poco più di 19mila, con un incremento del 7.289,6% su
giugno che però era ai minimi storici (260 ore) e -88,8% su luglio 2022.
Quanto ai fondi di solidarietà sono state autorizzate 777mila ore con un
incremento del 19% rispetto al mese precedente, mentre rispetto a luglio 2022
si registra una caduta del -92,1%.
Infine l’Inps ha fornito anche il dato sul tiraggio, ovvero dell’effettivo utilizzo
della Cig autorizzata dall’Inps: tra gennaio e maggio si ferma al 22,2% (contro
il 30,1% dello scorso anno), in particolare il tiraggio è del 25,2% per la Cigo,
del 19,2% per la Cigs, al 24,6% per la Cigd e 22,2% per i fondi di solidarietà.
fonte: SOLE 24 ORE

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