Superbonus e cessione del credito: le
soluzioni allo studio del Govern

Superbonus e cessione del credito: le
soluzioni allo studio del Govern
o


di Tommaso Gavi – IRPEF
Tra le possibili soluzioni per i crediti incagliati torna la proposta
ABI-ANCE: permettere alle banche di utilizzare le somme in
compensazione con F24 con parte dei debiti dei clienti. Più lontana la
cartolarizzazione. Le ipotesi allo studio del Governo, dopo l’incontro con
le associazioni di categoria su superbonus e cessione del credito
Dopo il nuovo intervento che ha “cancellato” la cessione del credito e dello
sconto in fattura per il superbonus e gli altri bonus edilizi il Governo è
impegnato nella ricerca di soluzioni che possano sbloccare i crediti incagliati.
Tra le misure introdotte dal DL 11 del 2023, in vigore dal 17 febbraio scorso
per tutti i lavori per i quali non è stata presentata una CILA o una CILA, c’è
anche il blocco all’acquisto delle somme da parte delle Regioni o degli altri
enti locali.
Esclusa tale possibilità si torna sulla possibilità per le banche di utilizzare i
crediti in compensazione con modello F24 con una parte dei debiti dei propri
clienti.
La proposta era stata già avanzata nel mese di novembre scorso dall’ABI e
dall’ANCE e torna tra quelle più probabili per permettere uno sblocco
immediato delle somme dopo l’incontro tra l’Esecutivo e le associazioni di
categoria.
Più lontana, invece, la strada della cartolarizzazione.
Superbonus e cessione del credito: le soluzioni allo studio del Governo
Il confronto sulla cessione del credito del superbonus si anima ancora di più
dopo le novità del decreto 11/2023, approvato dal Governo e pubblicato in
Gazzetta Ufficiale il 16 febbraio scorso.
L’intervento dell’Esecutivo ha eliminato le possibilità di fruizione indiretta delle
agevolazioni edilizie previste dall’articolo 121 del decreto Rilancio, ovvero la
cessione del credito e lo sconto in fattura.
Per gli interventi per i quali non è stata presentata una CILA o una CILAS
entro il 17 febbraio scorso, data di entrata in vigore della norma, tali opzioni
non sono più accessibili.
Tuttavia resta un grande nodo da sciogliere per il passato: i crediti d’imposta
incagliati nei cassetti fiscali di contribuenti, imprese e banche si attesterebbero
tra i 19 e i 20 miliardi di euro.
Dopo la chiusura all’acquisto delle somme da parte delle Regioni, altra misura
contenuta nel DL 11/2023, il Governo è alla ricerca di soluzioni.
Le prime ipotesi di intervento emergono dopo il confronto dell’Esecutivo con le
associazioni di categoria del 20 febbraio, al quale hanno partecipato l’ABI,
l’associazione bancaria italiana, CdP, Cassa Depositi e Prestiti e SACE, la
società per azioni controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze,
specializzata nel settore assicurativo e finanziario.
Viene ripresa la possibilità per banche e intermediari finanziari di utilizzare i
crediti in compensazione, con modello F24, con una parte dei debiti dei
propri clienti.
L’ipotesi, nota come “proposta ABI-ANCE” era già stata avanzata nel mese
di novembre scorso ed era subito stata scartata.
Gli interventi previsti dal decreto Aiuti quater e dalla rispettiva legge di
conversione non sono bastati a risolvere la questione: i prestiti ponte,
l’introduzione di un quinto passaggio della somma in ambiente controllato e la
possibilità di utilizzare i crediti in 10 hanno non sono state misure sufficienti
per sbloccare il meccanismo della cessione del credito, che è stato quindi
eliminato.
Superbonus e cessione del credito: le soluzioni allo studio del Governo
Misure simili a quelle della proposta ABI-ANCE sono quelle che al momento
appaiono di più probabile adozione.
Sembra allontanarsi, invece, la proposta di cartolarizzazione dei crediti fiscali.
L’operazione consisterebbe nella vendita delle somme a una società
specializzata che per pagarne il prezzo di acquisto emetterebbe azioni. In
altre parole il credito d’imposta verrebbe trasformato in obbligazioni.
L’ipotesi sembra allontanarsi, anche per difficoltà tecniche, a vantaggio della
prima strada descritta.
Vista anche la partecipazione della SACE all’incontro tra Governo e
associazioni di categoria, non si escludono interventi da parte di società
pubbliche per un intervento sui crediti incagliati.
La richiesta comune è quella di accelerare i tempi sugli interventi dal momento
che ci sono circa 25 mila imprese del settore edilizia che rischiano di fallire per
mancanza di liquidità e per lo scenario che interessa il superbonus e le altre
agevolazioni edilizie.
Nel comunicato stampa del 20 febbraio 2023, il Governo ha chiarito
quanto di seguito riportato:
“Partendo dal decreto legge approvato lo scorso 16 febbraio, il Governo
ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle
imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle
norme.
Tale situazione, che l’Esecutivo Meloni ha ereditato riguardante i cosiddetti
‘crediti incagliati’ (cioè i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà
ad assorbire) verrà esaminata al più presto in un tavolo tecnico al quale
saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria oggi
intervenuti.”
L’Esecutivo ha chiarito la volontà di trovare soluzioni attraverso norme
transitorie per permettere il passaggio dal regime precedente a quello del
decreto del 16 febbraio a quello successivo, tenendo in considerazione la
situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle impegnate nella
ricostruzione post-sisma.
Oltre alle operazioni legate a cantieri già aperti è in fase di definizione l’intero
futuro delle agevolazioni edilizie e soprattutto del superbonus.
La maxi detrazione introdotta dal decreto Rilancio, e già ridimensionata per il
2023, senza i meccanismi della cessione del credito e dello sconto in fattura
sarà utilizzata in modo del tutto marginale, soprattutto dai contribuenti senza
la capienza fiscale sufficiente a recuperare le somme attraverso la detrazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.