Verso Industria 5.0: sfide, incentivi ed opportunità

Verso Industria 5.0: sfide, incentivi e
opportunità


Industria 5.0, paradigma focalizzato su persone e ambiente a
integrazione delle tecnologie 4.0: verso un quadro di incentivi europei
Il Piano Industria 4.0 (varato dal Governo nel 2016 e ridefinito negli anni
Impresa 4.0 e Transizione 4.0) identifica quei processi che portano alla
produzione industriale automatizzata e interconnessa. Un obiettivo per certi
versi incompleto.
Da qui, l’esigenza di una Industria 5.0 che metta al centro il benessere e la
produttività del lavoratore, non il contrario.
Dal paradigma 4.0 a quello 5.0
Teorizzata nel 2015 in un articolo di Michael Rada (come Industry 5.0), nel
2016 la Keidanren – la principale federazione imprenditoriale giappones – è
stata integrata dal concetto di Società 5.0, in cui le tecnologie vengono usate
non solo per profitto ma per migliorare la qualità della vita di ogni cittadino.
Una società capace di bilanciare lo sviluppo economico con la risoluzione dei
problemi socio-ambientali
A gennaio del 2021 la Commissione Europea ha pubblicato il rapporto
“Industria 5.0 – verso un’industria europea sostenibile, umanocentrica e
resiliente”, sul ruolo dell’industria moderna nella società: dall’impatto
ambientale alla trasformazione del lavoro e dei lavoratori. Per la
Commissione:
L’industria 5.0 riconosce il potere dell‘industria di raggiungere obiettivi sociali
al di là dei posti di lavoro e della crescita per diventare un fornitore di
prosperità resiliente, facendo sì che la produzione rispetti i limiti del nostro
pianeta e mettendo il benessere dei lavoratori al centro del processo di
produzione.
Se l’Industria 4.0 è un paradigma focalizzato su tecnologie abilitanti, mirando
ad efficienza e produttività, Industria 5.0 un paradigma focalizzato su persone
e ambiente, mirando ad una rivoluzione culturale che, grazie al supporto
delle tecnologie 4.0, si poggia su tre pilastri.
● Umanocentricità: l’Industria 5.0 mette gli esseri umani al centro
dei processi di produzione; la tecnologia viene utilizzata a servizio
della qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori, non viceversa.
Ne consegue un approccio più attento a diritti fondamentali come
privacy, autonomia, dignità umana. Un’altra conseguenza porta
l’azienda a guidare e formare il lavoratore, grazie alla tecnologia,
rispetto alle sue necessità, anziché farlo adattare alle esigenze
della tecnologia.
● Sostenibilità: l’Industria 5.0 è sostenibile. Garantisce i bisogni
delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle
generazioni future. Riutilizza e ricicla le risorse naturali, o
comunque ne evita l’esaurimento; ottimizza il consumo energetico
e le emissioni, sviluppa processi circolari che riducono l’impatto
ambientale delle proprie attività.
● Resilienza: l’industria 5.0 è resiliente: è capace di reagire ai
cambiamenti improvvisi, anche traumatici, senza riportare
conseguenze permanenti. È un’industria che ha sviluppato un
alto grado di robustezza nella produzione, che garantisce alti
livelli di continuità operativa e disaster recovery, che ha una
capacità produttiva adattabile e processi commerciali flessibili, in
grado di garantire prodotti e servizi anche in caso di eventi
straordinari, come pandemie, catastrofi naturali, cambiamenti
geopolitici.
Riproponiamo per maggiore chiarezza uno schema tratto dal report “Industry
5.0: A Transformative Vision for Europe”
La vision Industry 4.0
● Incentrata su una maggiore efficienza attraverso la connettività
digitale e l’intelligenza artificiale
● Tecnologia incentrata sull’emergere di obiettivi cyber-fisici
● Allineata con l’ottimizzazione dei modelli di business all’interno
delle dinamiche del mercato dei capitali e dei modelli economici
esistenti, ovvero in ultima analisi, diretta alla minimizzazione dei
costi e alla massimizzazione del profitto per gli azionisti
● Nessuna attenzione alle dimensioni progettuali e prestazionali
essenziali per la trasformazione sistemica e il disaccoppiamento
dell’uso delle risorse e dei materiali dagli impatti ambientali,
climatici e sociali negativi per la sostenibilità e la resilienza.
La vision Industry 5.0
● Assicura un quadro per l’industria che combini competitività e
sostenibilità, consentendo all’industria di realizzare il suo
potenziale come uno dei pilastri della trasformazione
● Responsabilizza i lavoratori attraverso l’uso di dispositivi digitali,
approvando un approccio alla tecnologia incentrato sull’uomo
● Costruisce percorsi di transizione verso usi ecosostenibili di
tecnologia
● Espande il mandato della responsabilità delle società a tutte le
loro catene del valore
● Introduce indicatori che mostrano, per ogni ecosistema
industriale, i progressi compiuti nel percorso verso il benessere,
la resilienza e la sostenibilità complessiva
● Sottolinea l’impatto delle modalità alternative di governance
(tecnologica)
Evoluzione e incentivi
Le caratteristiche di Industria 5.0 cambiano i modelli di business, favorendo
quelli circolari e il processo mediante il quale un’azienda che produce e vende
beni o prodotti trasforma questi ultimi in una vendita di servizi, stimolando la
produzione di massa personalizzata, migliorando l’adattabilità dei processi
produttivi.
Il lavoratore viene considerato un investimento, che consente all’impresa
di crescere. Viene quindi formato, responsabilizzato e coinvolto nella
progettazione e nell’esecuzione delle nuove tecnologie industriali, le nuove
tecnologie vengono utilizzate per rendere più sicuri e inclusivi gli ambienti di
lavoro, per aiutare i lavoratori a controllare e gestire meglio i rischi di burnout
del lavoro digitalizzato, per ridurre l’impatto ambientale.
L’industria 5.0, per le sue caratteristiche, attira e trattiene meglio i talenti,
risultando perciò maggiormente competitiva. Nelle intenzioni della
Commissione Europea ci sono piani di investimenti per finanziare i piani di
Industria 5.0.
a cura di theorema
Per approfondimenti sulle caratteristiche di Industria 4.0, come accedere ai
finanziamenti e quali sono disponibili, si può contattare info@theorema.eu
fonte: PMI.IT

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