Verso una leadership sostenibile: valori e competenze per aziende competitive e green

Verso una leadership sostenibile: valori
e competenze per aziende competitive e
green


La pandemia di Covid-19 ha sottolineato le fragilità del modello produttivo che
è stato alla base della nostra economia negli ultimi 30 anni, accelerando
alcuni processi di trasformazione che impongono una revisione del nostro
modo di produrre, ma anche di lavorare e del concetto di responsabilità di
impresa.
Cambiamenti che richiedono un adeguamento non solo delle tecnologie (e
quindi anche delle competenze) necessarie alla produzione, ma anche dei
modelli organizzativi interni e dei valori alla base della leadership
aziendale.
Di questo si è parlato nel corso dell’evento “Verso una leadership sostenibile”
organizzato recentemente dall’Industrial Innovation Lab, laboratorio
culturale che ha l’obiettivo di creare un ecosistema imprenditoriale sostenibile,
rispettoso dell’ambiente e delle persone per l’evoluzione dell’industria
manifatturiera in Italia.
Nuovi modelli lavorativi per un nuovo modo di produrre
Da un lato, le interruzioni alle catene di fornitura globali – dovute non solo
alla pandemia, ma anche alle tensioni internazionali che avevano scosso il
commercio globale già prima della comparsa del Covid-19 e che continuano
oggi – hanno spinto molte aziende a intraprendere processi di reshoring e
nearshoring, cioè a riportare alcune produzioni nel Vecchio Continente, in
prossimità dei mercati da servire.
Dall’altro, il ricorso alle tecnologie digitali per assicurare la continuità operativa
ha rotto vecchi tabù sul lavoro da remoto (anche nell’industria) e ha dato la
possibilità di sperimentare nuovi modelli lavorativi. Cambiamenti che
hanno spinto i lavoratori a rivedere le proprie priorità, mettendo al centro
salute e benessere fisico e mentale, migliore equilibrio lavoro-vita privata e
valori aziendali.
In questo scenario – e anche sotto la spinta delle politiche europee legate alla
transizione green – la sostenibilità, nelle sue tre sfere (ambientale,
economica e sociale) diventa un valore imprescindibile non solo per essere
compliant con le normative vigenti e acquisire vantaggio competitivo, ma
soprattutto per garantire la sopravvivenza dell’intero ecosistema.
L’ondata di dimissioni che ha scosso molti mercati del lavoro, tra cui anche
quello italiano, ha infatti dimostrato come questi valori siano ormai un fattore
discriminante nella scelta di accettare e mantenere un impiego. In uno
scenario sempre più digitale, dove il lavoro da remoto espande le possibilità di
trovare i migliori talenti, ma anche i confini geografici della competizione tra le
aziende, anche la leadership aziendale deve necessariamente essere
improntata alla sostenibilità.
Leading by serving: che cos’è la leadership sostenibile
Ma cosa si intende per leadership sostenibile? L’evento dell’Industrial
Innovation Lab ha cercato di fornire una risposta a questa domanda,
sottolineando i valori, i concetti e le competenze alla base di questo modello.
“Il compito fondamentale del leader è quello di innescare sentimenti positivi
nelle persone che guida. Nella sua essenza, quindi, il compito fondamentale
della leadership è di natura emozionale” spiega Vittorio D’Amato, Direttore
Centro sul cambiamento, la Leadership e il People Management Liuc
Business School.
Il leader è, in termini di personalità, empatico, aperto, generoso, coraggioso,
in grado di mettere e ispirare passione in quello che fa.
La leadership è quindi necessariamente fatta di sentimenti. Ben lontana
dall’essere una figura che domina il team dall’alto, le leadership sostenibile si
incentra sulla visione del leader come “servitore” del team (servant
leadership). Uno stile di leadership in cui guidare e servire sono in armonia e
in interazione ponderata con l’ambiente.
“Un leader servitore è una persona che ha un forte desiderio di servire e
una forte capacità di guidare e, soprattutto, è in grado di combinare
entrambe le cose in modo che si rafforzino a vicenda”, spiega D’Amato.
La sostenibilità, intesa nella sua accezione completa, è alla base di questo
modello di leadership. Per quanto riguarda le competenze, oltre alle skill
tecniche relative all’industria e all’azienda specifica, il servant leader:
● è dotato di pensiero sistemico, ossia è in grado di avere una visione
olistica del mondo. Una visione che gli consente di capire la circolarità
dei fenomeni (ossia comprendere il significato delle azioni e le
ripercussioni che generano nel tempo sull’intero ecosistema), lo porta a
intuire il funzionamento del sistema, gli effetti delle azioni nel tempo e a
sentirsi responsabile delle performance del sistema
● ha una visione e riesce a coinvolgere il resto del team. Questo non
significa essere svincolati dalla realtà e dai risultati, poiché “la tua
visione non è credibile se non porti risultati. La leadership è
performance, quindi va bene sognare, ma è importante che questo
sogno funzioni”, spiega il professore
● ha capacità di gestione del cambiamento
● non imita, innova
● dispone di intelligenza emotiva
● ha elevate capacità comunicative
Sostenibilità, un percorso ancora tutto in salita. La sfida di
“fare ecosistema”
Il percorso verso la transizione sostenibile – dove la sostenibilità non è
unicamente “sulla carta”, ma è effettivamente trasversale a tutti i processi
dell’azienda – non è un percorso facile per le aziende pur essendo, per i
motivi fin qui discussi, un cambiamento inevitabile.
E se la diffusione di consapevolezza che la sostenibilità non può più
limitarsi a un’operazione di marketing (il cosiddetto “greenwashing”), né può
rimanere rilegata a un bilancio annuale, si è ormai diffusa, i dati relativi alla
sostenibilità nell’industria sottolineano come la strada sia ancora tutta in
salita.
Un percorso che richiede una contaminazione di idee e valori tra le aziende,
un lavoro improntato sullo spirito di apertura, trasparenza e condivisione. In
poche parole: occorre fare ecosistema, propagandare questi valori all’interno
delle aziende e lungo tutte le catene di fornitura.
Ed è proprio questo il compito dell’Industrial Innovation Lab, un laboratorio
di persone, cultura e innovazione che promuove la trasformazione delle PMI
italiane in realtà agili, innovative e sostenibili.
E lo fa attraverso progetti sperimentali, di innovazione tecnologica e di
evoluzione dei modelli di leadership e organizzativi che promuovono la
partecipazione attiva delle imprese. Un esempio è proprio l’evento del 30
giugno, a cui hanno partecipato diversi attori del laboratorio, tra cui
Sew-Eurodrive (che ha ospitato l’evento), Lati, Mollfam, Fandis, Lesta, Cubar
e Lovato.
Oltre agli interventi degli ospiti sul tema della leadership sostenibile, i
partecipanti all’evento hanno avuto l’occasione di visitare la Smart Factory di
Sew-Eurodrive presso lo stabilimento di Solaro (MI) e sono stati coinvolti in
attività di gruppo per discutere delle strategie di promozione di leadership
sostenibile.
fonte: INNOVATION POST

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